Come ogni anno è uscita la classifica del Sole 24 ore sugli amministratori locali più “amati” dai cittadini, che vede il sindaco di Milano al primo posto per gradimento. Un risultato che rispecchia del resto anche la percentuale molto alta con cui Giuseppe Sala è stato rieletto (sebbene con la più bassa partecipazione alle urne nella storia delle comunali milanesi).
Giuseppe Sala sindaco più amato, ma in una città divisa in due
Sono due elementi che, paradossalmente, rischiano di mettere il primo cittadino in una condizione di “solitudine”. Da un lato, l’opposizione che non riesce ancora a cogliere la particolarità di Milano, in cui i messaggi “sovranisti” fanno fatica a fare breccia (dovrebbe ben saperlo la Lega, che in città, ’93 a parte, non ha mai sfondato elettoralmente). Dall’altro, nel centrosinistra il partito di maggioranza relativa, forte di oltre il 30% dei consensi elettorali, non esercita mai un ruolo di indirizzo politico e di dialettica nei confronti del sindaco.
In mezzo, c’è una città sempre più divisa in due: quella “inclusa” e tutto sommato dinamica, benestante, aperta e felice dello spritz in qualche nuovo locale di tendenza, rigorosamente “esclusivo”. Dall’altro la città distante, disillusa, che non vota neanche più, che fa fatica ma non ha nessuno che dia voce a una rabbia giustificata e comprensibile.
La “solitudine dei numeri primi” non aiuta di certo il sindaco. Gioverebbe invece un maggior apporto dialettico di chi gli sta intorno e di chi gli si oppone. Non sguaiato e velleitario, ma genuinamente politico e quindi concreto. Nell’attesa, fa un po’ sorridere l’aereo gonfiabile in San Babila: una delle cose meno milanesi degli ultimi anni. Ma questa è un’altra storia.
