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29. 04. 2024 09:43

La distanza storica (e forse incolmabile) tra Milano e il Presidente della Repubblica

Nessun milanese è mai diventato Capo dello Stato

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Perché nessun milanese è mai diventato Presidente della Repubblica? Una domanda sorta riflettendo sulla morte di Giorgio Napolitano, scorrendo le biografie dei suoi predecessori e del suo autorevole e amato successore. Provare a rispondere al quesito può aiutare a capire la distanza, forse incolmabile, tra Milano e l’Italia. Che affonda le sue radici nel passato anche remoto, da Ludovico il Moro in avanti, forse addirittura dai tempi di Costantino o Ambrogio.

Milano e il Presidente della Repubblica: una storia complessa

Gli unici due esponenti milanesi della storia repubblicana ad aver avuto un ruolo politico centrale, ad aver segnato gli ultimi 40 anni di politica italiana, sono stati Bettino Craxi e Silvio Berlusconi (tra l’altro con una continuità di tempistica impressionante: a uno è immediatamente succeduto l’altro). Entrambi condividono una caratteristica che nessun altro, prima e dopo di loro, ha incarnato in modo così viscerale: hanno diviso in due l’opinione pubblica italiana, senza mezzi termini, a volte in modo persino feroce, tant’è che ancora oggi la contrapposizione quando si parla di loro ha toni altissimi.

Ci si può domandare se questa polarizzazione derivi anche dal loro essere milanesi? Come se parte di questa divisione profonda derivi da un modo di essere del carattere milanese e dalla conseguente distanza che l’atteggiamento meneghino provoca al resto del Paese. Forse è solo caso e queste sono banalità, ma è innegabile che tanti nostri compatrioti rinfacciano (più o meno apertamente) a noi milanesi un modo di fare da primi della classe, una supponenza da complesso di superiorità che sconfina nell’arroganza.

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Questo sentirsi migliori, capitale morale, avanguardia del Paese (quest’ultimo spesso è tuttavia un dato di fatto) provoca un’istintiva repulsione negli altri? Se è davvero così, la distanza è incolmabile?

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