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19. 03. 2024 09:07

Abbiamo veramente bisogno di un sindaco della notte?

Il sindaco Sala pensa all'introduzione della figura del sindaco della notte. Non basterebbero buoni assessori alla Sicurezza e alle Attività Produttive?

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Sul potere reale potremmo aprire un lungo dibattito. Sul fatto che la figura del “sindaco della notte” sia diventata un po’ una “moda” è un dato di fatto.

Sindaco della notte, ne possiamo fare a meno?

Ora ne parla Beppe Sala, raccogliendo una proposta dei Radicali. Ma anche Roberto Gualtieri, candidato sindaco di Roma per il Pd, non esclude di delegare un uomo o una donna della sua squadra ad occuparsi delle problematiche notturne della Capitale.

L’idea non è nuova. Anzi. Fu Amsterdam per prima in Europa, nel 2021, a istituire questa figura che entra in azione al calar del sole. Poi sono arrivate Tolosa, Londra, Zurigo, Berlino, Parigi e New York.

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Oggi il dibattito si concentra su quelle che sono realmente le priorità della città che vive di giorno e quelle serali. Solo a Milano si è stimato che la pandemia abbia comportato oltre 40 milioni di euro di perdite al mese per la vita notturna tra bar, ristoranti, eventi e cultura. Da qui l’obiettivo di un soggetto che cooperi e coadiuvi il Sindaco affinché sia interlocutore unico su tutto ciò che riguarda i temi notturni.

Vicino a Milano c’è l’esempio di Giulia Casonato, giovane consigliera comunale di Trento, nominata sindaca della notte a soli 24 anni. Obiettivo: oliare gli ingranaggi della vita notturna, evitando che si inceppi il delicato meccanismo che coinvolge la voglia di divertimento e il diritto alla vivibilità. Non basterebbero buoni assessori alla Sicurezza e alle Attività Produttive?

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