Gisella Borioli (Superstudio Più): «Al Fuorisalone la parola d’ordine è bellezza»

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Progettare con consapevolezza è uno dei concetti ispiratori del Fuorisalone al Superstudio Più in Zona Tortona. Perché?
«Credo che la “consapevolezza” e la sostenibilità siano ormai premesse imprescindibili di qualsiasi progettazione e scelta di vita, non solo delle presentazioni del Fuorisalone in zona Tortona. Ovviamente anche nel nostro quartiere se ne vedranno molte, in particolare l’evento Smart City, al Superstudio 13, focalizzato sull’evoluzione delle città».

Con quali criteri ha scelto installazioni e artisti?
«Innovazione, originalità, bellezza, etica, qualità, cultura, spettacolarità. Un equilibrato mix di tutti questi elementi fa sì che le domande di partecipazione vengano accettate o meno».

Quello suo con Giulio Cappellini ormai è un binomio consolidato, cosa proporrete quest’anno?
«Il tema scelto è un ossimoro, “Tradizione&Innovazione”, perché mai come in questo momento dobbiamo fare i conti col passato e col futuro e, se possibile, conciliarli. Una contrapposizione e una fusione molto evidente sia nelle presentazioni immateriali ed esperienziali, sia nelle proposte di oggetti e arredi, di collettive transnazionali ma anche delle più importanti università del mondo».

La ricerca del bello può aiutare la transizione verso una città sostenibile?
«La bellezza è uno strumento insostituibile dell’educazione civica e personale; un deterrente a volgarità, vandalismi, menefreghismo, sporcizia, caos, crudeltà, bruttezza e stupidità. Le città del futuro dovranno essere belle e intelligenti. Speriamo anche i loro abitanti».

Negli anni il Fuorisalone è diventato uno dei fiori all’occhiello della città. C’è ancora spazio di crescita?
«C’è sempre spazio per le buone idee. Ma io mi auguro che si privilegi la qualità alla quantità».

Perché un visitatore dovrebbe scegliere il distretto Tortona per la sua visita al Fuorisalone?
«Perché Superstudio ne è stato il pioniere portandovi un nuovo modo culturale e spettacolare di “fare fiera” e tanto da essere diventato il punto focale, una tappa imprescindibile. Tutto il quartiere ne ha seguito la strada».

Il suo percorso ideale di visita alla Tortona Design Week?
«C’è talmente tanto da vedere: il percorso asiatico con Giappone e Corea in testa, quello tecnologico, la mobilità sostenibile, le proposte di arredo delle aziende internazionali, le grandi firme, le sperimentazioni dei Politecnici, le installazioni emozionali, le start-up, il Superdesign Show. Suggerirei al visitatore di costruire l’itinerario sui suoi interessi».


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