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02. 05. 2024 23:42

Gli indispensabili di Sonia Peronaci: «Non diventiamo come gli americani»

Storica fondatrice di GialloZafferano e ora imprenditrice a 360 gradi, stimola gli italiani - e i milanesi in particolare - a cucinare a casa

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Negli anni la sua attività come imprenditrice digitale si è talmente ingrandita che Sonia Peronaci ha aperto a Milano la sua Factory. Dopo aver fondato uno dei più noti siti web di cucina, GialloZafferano, nel 2016 lo ha lasciato per aprire soniaperonaci.it e Sonia Factory, quartier generale di via Bramante dove ha sede la sua redazione, dove registra le puntate delle sue trasmissioni televisive e dove ha aperto uno spazio per ospitare eventi.

Milanese di nascita, Sonia proviene da una famiglia mezza altoatesina e mezza calabrese: un’“Unità d’Italia” che ben si sposa in cucina. Nel 2019 ha ricevuto l’Ambrogino d’Oro. E’ appena uscito il suo libro Gli indispensabili di Sonia – Il corso di cucina dalla A alla Z che ti salva pranzo e cena (Gribaudo, 321 pagine, 24 euro).

Sonia Peronaci presenta il suo nuovo libro

Che cos’ha di diverso rispetto agli altri libri che hai scritto?
«E’ una guida che racchiude tutte le preparazioni classiche italiane, con l’aggiunta di qualche ricetta straniera. C’è tutto ciò che ti può servire per cucinare. Per esempio ci sono le ricette base della pasticceria, come la pasta frolla, la pasta sfoglia, e le tecniche per fare i semifreddi, che non sono semplici da realizzare. Per quanto riguarda il salato spiego tutte le preparazioni di carne, di pesce, dei primi, e dei sughi; il tutto all’interno di ricette specifiche».

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E poi?
«In fondo ho inserito delle tabelle sui vari tipi di cottura del pesce, della carne, delle verdure, l’indicazione delle temperature, come scegliere le patata, come usare la planetaria o quali sono i sostituti del burro per chi è intollerante o vegano».

Gli indispensabili di Sonia Peronaci
Gli indispensabili di Sonia Peronaci

Tutto è partito da GialloZafferano, il nome è stato un omaggio a Milano?
«Certo! Quando lo abbiamo fondato, nel 2006, a Milano il settore del food non era così considerato come la moda e il design. Io e il mio compagno Francesco siamo di Milano e abbiamo subito pensato al giallo del risotto allo zafferano e alla leggenda che dice che le vetrate del Duomo siano state dipinte proprio con quella spezia. Il risotto con l’ossobuco per me rimane un classico: ci impiego tanto a farlo, ma mi dà soddisfazione. Ogni tanto quando qualcuno mi viene a trovare da fuori Milano glielo cucino: è la mia ricetta di benvenuto».

Come fa il “milanese medio” a trovare tempo e voglia di cucinare?
«Il problema delle grandi città è che c’è tutto pronto e a casa puoi ordinare qualsiasi cibo, però non puoi pensare di mangiare sempre cibo trattato. Quindi tutto nasce dalla tua voglia di mangiare bene e in modo sano. E’ una cosa che ho trasmesso anche ai miei figli: la più piccola vive a Londra, le ho comprato una pentola a pressione con la quale fa degli ottimi spezzatini».

Ricette veloci per accontentare tutti in famiglia?
«I pesti, di tutti i tipi, sono facilissimi da fare: frulli tutto insieme e una bella pasta con pesto alla genovese o alle noci è fatta. O il risotto stesso, cosa ci vuole a farlo? Bastano 20 minuti ed è un ottimo “svuotafrigo”. Se cucini tu è diverso che comprare le cose surgelate, se no diventiamo come gli americani».

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