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06. 05. 2024 14:46

Conoscere la ADHD, Raffin: «Insieme per superare lo stigma di questa sindrome»

Domani al BASE ci sarà il primo raduno nazionale di adulti con questa sindrome del neurosviluppo

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C’è ancora troppa poca consapevolezza in Italia quando si parla di ADHD, Attention Deficit Hyperactivity Disorder, in italiano Disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Una sindrome del neurosviluppo che spesso è associata solo alla figura del bambino ma che, invece, riguarda anche un’importante fetta di popolazione adulta. Secondo gli studi di Russel Barkley, spiegati nel libro Taking charge of adult Adhd, l’incidenza sulla popolazione mondiale si attesta tra il 3% e l’8%. Questo si traduce in minimo 1,8 milioni di persone in Italia, molti dei quali sono adulti.

Tra loro c’è Paolo Raffin, milanese classe 1983, diagnosticato ADHD nel 2021. «Ho vissuto per diversi anni a Londra, dove parlare di ADHD era abbastanza comune – racconta – quando mi è stata diagnosticata qui in Italia ho voluto creare una community in cui ci si potesse confrontare senza vergogna». Nasce così il progetto ADHD e oltre che in due anni ha raccolto 42 mila follower su Instagram per poi svilupparsi anche su altri canali social. Paolo è ora mentore e coach per adulti con ADHD e domani accoglierà oltre 200 persone al BASE Milano per il primo raduno nazionale riservato a persone adulte con questa sindrome.

Raffin: «Ho creato una community per aiutare altre persone con ADHD a esprimere il proprio potenziale»

Che consiglio daresti a una persona che sospetta di rientrare nel funzionamento ADHD?
«Informarsi, tenendosi protetta dallo stigma e dallo stereotipo che c’è attorno alla parola ADHD. Parlare con persone, con la community e soprattutto entrare in un percorso diagnostico. È fondamentale affidarsi a psicologi clinici che possono accompagnare il lungo percorso da seguire. Sapere di avere un cervello ADHD fa la differenza, permette di conoscersi più a fondo, di fare le scelte migliori e di esprimere il proprio potenziale».

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Quali sono le domande più comuni che ti fanno i membri della community?
«Spesso mi chiedono come ottenere una diagnosi e questo mostra la difficoltà che ancora c’è in Italia a entrare in un percorso diagnostico. Mi chiedono cosa fare dopo essere stati diagnosticati.

Cosa rispondi?
Ci sono diversi tipi di supporto, come la psicoeducazione, la psicoterapia e la terapia farmacologica. L’opzione più opportuna deve essere valutata con i professionisti che fanno la diagnosi. Infine, esiste anche il coaching. I miei percorsi di coaching puntano ad aiutare adulti che vogliono raggiungere determinati obiettivi di business o personali».

Qual è l’obiettivo dell’evento Insieme e oltre che si terrà domani?
«Vogliamo fare un passo tutti insieme per andare oltre al giudizio e allo stigma. Il senso di appartenenza e la connessione sociale sono fondamentali per sbloccare il cervello ADHD e aiutarlo nell’autoregolazione. A volte si tende a isolarsi nei propri pensieri, esternalizzare e connettersi con persone che ti capiscono è un passo fondamentale. Insieme per scoprire davvero il nostro potenziale e andare oltre i limiti».

 

Insieme e oltre 
Il raduno in via Bergognone

Si terrà domani, sabato 11 novembre, l’evento “Insieme e oltre”, primo raduno nazionale di persone adulte con ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività). L’appuntamento è a partire dalle 14.30 al BASE Milano di via Bergognone 34 e vedrà la partecipazione di oltre 200 persone con l’intento di capirsi meglio ed andare oltre i limiti imposti da una società da cui non si sentono riconosciute. Saranno presenti professionisti in psicologia clinica e psichiatria per rispondere alle domande del pubblico su percorsi di diagnosi, psico-educazione, psico-terapia e supporto famacologico, oltre a divulgatori importanti dal mondo di Instagram. Partner dell’evento è GAM Medical, la clinica online che offre percorsi diagnostici e di psicoeducazione per l’ADHD nell’adulto attraverso professionisti specializzati ed esperti.

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