14.8 C
Milano
27. 04. 2024 17:00

Per una scuola che accoglie i bisogni, Fisichella: «Perché le carriere alias disincentivano il bullismo»»

La vicepresidente di Agedo Milano, risponde alla mozione di Fratelli D'Italia contro lo strumento adottato in diverse scuole lombarde

Più letti

E’ al momento rinviata a data da destinarsi la discussione della mozione contro le carriere alias nella scuole e nelle università presentata da Fratelli d’Italia in Regione Lombardia, secondo la quale tale strumento crea gravi problemi giuridici, psicologici e sociali, rafforzando in molti minorenni l’errata convinzione di essere nati nel corpo sbagliato. Contro questa visione e a favore della scelta che va incontro agli studenti transgender ci sono diverse associazioni, fra le quali Agedo (associazione formata da famiglie di persone LGBT+). Maria Fisichella è vicepresidente della sezione milanese.

Fisichella, vicepresidente di Agedo Milano: «Basterebbe informarsi di più e vedere gli enormi benefici che apporta, come accaduto a mio figlio»

Innanzitutto le chiederei una definizione di carriera alias.
«E’ un accordo privato tra scuola, l’alunno/a trans e i suoi genitori se minorenne, per permettere l’utilizzo nei documenti interni all’istituto scolastico del proprio nome alias, ovvero il nome che con il quale ci si identifica».

Quando ha scoperto l’esistenza di questo strumento?
«Premettendo che già conoscevo la possibilità del doppio libretto in università, strumento in utilizzo da molti anni ormai, ho scoperto l’esistenza della carriera alias quando mio figlio di 15 anni ne ha fatto richiesta circa tre anni fa, per il bisogno di essere chiamato Alessandro. Mi sono così approcciata ad Agedo tramite il quale ho scoperto che esistevano già regolamenti e domande ciclostilate sull’argomento».

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

Che scuola frequenta suo figlio e come è andata la richiesta d’attivazione della carriera alias?
«La scuola di mio figlio è l’Educandato Setti Carraro che è una scuola pubblica, ma ha un diverso regolamento interno. Infatti non vi è un consiglio d’istituto, ma la figura del commissario straordinario, il quale all’inizio ha fatto un po’ di resistenza. Dopo essersi però informato e aver constatato che non ci fosse nulla di illegale, ha accolto la richiesta e devo dire che anche i professori sono stati molto accoglienti».

Qual è stata la reazione dei suoi compagni di classe?
«Contrariamente a ciò che si aspettava inizialmente, i compagni di classe non hanno avuto nessuna difficoltà ad accettarlo per quello che è, dimostrandosi più aperti mentalmente degli adulti».

Cose ne pensa delle scuole che per attivare la carriera alias richiedono il certificato psicologico di disforia di genere?
«Credo che non sia giusto perché essere transgender non è una malattia e pertanto non c’è bisogno di richiedere un certificato. Transgender è solo un aggettivo che qualifica le caratteristiche di una persona. Sarebbe bello che venisse fatta una legge nazionale per regolamentare tale questione, ma al momento bisogna ancora lottare contro chi ostacola la carriera alias».

Cosa vorrebbe dire a chi è contrario alle carriere alias?
«Che la sua è solo una guerra ideologica, ma basterebbe informarsi di più sull’argomento e vedere gli enormi benefici che apporta l’introduzione di questo strumento per cambiare idea. Disincentiva il bullismo, rende una scuola più inclusiva e aiuta a far star meglio i propri studenti».

E se dovesse rispondere a chi definisce questo come un argomento “di moda”?
«Come può essere una moda il fare coming out e dire a tutti che si vuole cambiare genere, è una scelta molto coraggiosa. E poi nella scuola di mio figlio al momento è l’unico che ha attivato la carriera alias, quindi non è contagiosa».

In breve

FantaMunicipio #27: quanto ci fa bene l’associazionismo cittadino

Pranzi, musica, poesia, arte, intrattenimento, questionari, flash mob e murales: tutto all'insegna dell'associazionismo cittadino e delle comunità che popolano...