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04. 05. 2024 17:48

IULM: i nuovi spazi che comunicano, Canova: «L’Università deve mettere al centro lo studente ed essere aperta alla città»

Crescono il campus e le iscrizioni per l’Ateneo milanese che pensa al futuro

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Se la parola del nuovo Anno Accademico è Avventura, “intesa come proiezione su ciò che ancora non è ma potrebbe essere” IULM conferma la sua volontà di creare oggi un campus sempre più innovativo con al centro le esigenze degli studenti. In occasione dell’inaugurazione del 55° Anno Accademico dell’Ateneo milanese il rettore Gianni Canova ha ribadito la necessità di nuovi spazi per l’Università IULM «che negli ultimi sei anni ha segnato un incremento del 20%: nell’anno accademico 2018/19 si contavano circa 5.300 studenti iscritti, oggi sono circa 7.500, quindi abbiamo bisogno di aule nuove».

IULM 8: crescono il campus e le iscrizioni, Canova: «Negli ultimi anni abbiamo avuto un incremento del 20%, d qui il bisogno di aule nuove»

IULM
 

Pensando al futuro IULM ha acquisito un edificio in via Russoli, una vecchia palestra con piscina rimasta chiusa dopo la pandemia, che verrà completamente ricostruito grazie a un progetto di circa venti milioni di euro. Qui sorgerà IULM 8 (questo il nome attuale) con tre aule da 300 posti, altre aule da 100 posti, un punto ristorativo e una piscina che conserverà la memoria storica del luogo. «A breve inizieremo a demolire, oggi non sappiamo le tempistiche, – afferma Canova – speriamo di ultimare tutto in due anni e mezzo-tre. A noi è piaciuto questo palazzo perché dialoga con l’esistente e possiamo così avere una tipologia architettonica identitaria».

IULM 8 è firmato dallo Studio Cino Zucchi Architetti e Ortus che ha creato «un edificio in grado di dialogare con le architetture preesistenti – prosegue il rettore – andando a rafforzare il processo di rigenerazione urbana iniziato in questo quartiere e che possa regalare a Milano un nuovo edificio capace di comunicare». L’architetto Cino Zucchi aggiunge: «Vogliamo creare un pezzo di campus che legga il carattere dell’Università IULM, un edificio con una sua forte identità che dialoghi con gli altri, dimostrando che l’Università non è solo didattica, ma fa parte della vita degli studenti, è multifunzione».

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Prosegue anche il progetto del Museo diffuso della Comunicazione che continua all’interno del campus il suo percorso multimediale per la diffusione del sapere dal Medioevo a oggi. Dopo l’inaugurazione della prima parte, spazio alla seconda che aprirà ad aprile con la Settimana del Design. «Il Museo che è gratuito per tutti è una scommessa, cerchiamo di dare una storia della comunicazione che sia più ampia possibile – prosegue Canova-. Anche questo è un altro modo per noi di reinvestire i nostri utili in una prospettiva sociale».

Tutti questi progetti avranno uno snodo importante quest’anno, l’ultimo di mandato per Canova: «Quello che vorrei lasciare dopo la fine del mio lavoro è il discorso della centralità dello studente: le università non dovrebbero essere fatte per le carriere dei professori, ma per formare la nuova classe dirigente. Spero che questo sia il cammino che chi verrà dopo di me continuerà a percorrere. L’Università deve essere un laboratorio di idee e una fucina di creatività aperta a tutti, come le nostre lezioni di IULM for the City, bello vedere generazioni diverse dialogare, IULM è aperta alla città».

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