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29. 03. 2024 10:56

Milano, scuola “rimandata” a settembre: si studia un ritorno alla normalità

Famiglie, docenti e studenti già al lavoro per un anno scolastico di normalità

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Terminato un anno scolastico, si comincia già a pensare al successivo. I movimenti di genitori, insegnanti e studenti si sono fatti sentire anche in questi giorni per chiedere di ripartire con il piede giusto a settembre.

Dall’ampliamento degli spazi a disposizione all’assunzione dei docenti, dal tracciamento dei contagi attraverso tamponi salivari, all’eliminazione della didattica distanza che, di fatto, alle superiori è andata avanti fino all’ultimo giorno perché alla fine nessun istituto ha garantito agli studenti la presenza al 100%, le cose devono cambiare davvero.

I comitati: «Restituiamo la scuola agli studenti»

«Restituite la scuola agli studenti, tutti, tutti insieme, in orari logici per permettere un proficuo studio – scrive il Comitato “A Scuola!” in una lettera indirizzata a tutti i dirigenti scolastici – e la possibilità di tornare a svolgere anche attività sportive. Gli studenti non sono numeri o untori, ma il futuro di tutti noi e questo futuro è anche nelle vostre mani». “Priorità alla scuola” ha voluto concludere questo anno di proteste calando dall’Arengario uno striscione con scritto “E la scuola bussò”, per porre l’attenzione sul prossimo anno: «Come si potrà essere tutti in presenza se viene chiesto il distanziamento?».

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Parola ai sindacati

In questi giorni si fanno sentire anche i sindacati della scuola. Ieri Cgil, Cisl, Uil e altre sigle della Lombardia hanno organizzato un presidio davanti alla Prefettura di Milano per chiedere al Governo di «rispettare i patti».

monica manfredini scuola
Monica Manfredini, Cisl Scuola lombardia

Il riferimento è al “Patto per la scuola” firmato lo scorso 20 maggio con il Governo per discutere insieme della stabilizzazione degli in-segnanti. «Invece il giorno dopo con il decreto sostegni si è intervenuto senza nessun confronto – spiega a Mi-Tomorrow Monica Manfredini, segretaria generale Cisl Scuola Lombardia -. Ad esempio è stato deciso che si assumerà solo personale “di prima fascia” con già tre anni di insegnamento alle spalle. Questo non servirà a coprire tutte le esigenze. Inoltre il ddl prevede che chi non dovesse superare il concorso ordinario non potrà più riprovare a farlo, cosa che non accade per nessun’altra professione».

L’anno scorso in Lombardia il reclutamento dei docenti era stato lungo e complicato. Secondo la sindacalista a settembre si presenteranno ancora delle difficoltà, in parte perché bisogna finire di controllare i titoli presentati dagli insegnanti in graduatoria e in parte perché nella nostra regione le graduatorie sono esaurite, specialmente per alcune materie, «tanto che anche quest’anno abbiamo avuto il fenomeno della MAD, (Messa A Disposizione), ovvero persone che insegnano senza avere i titoli e le qualifiche professionali per farlo.

Inoltre non siamo certi che il concorso sulle materie scientifiche, che dovrebbe essere svolto entro il 31 luglio, garantisca la selezione giusta: si tratta di un concorso a quiz, mentre noi avevamo proposto di valutare i docenti già in servizio dopo un anno di prova».

Mancano insegnanti di sostegno

Rimane anche la questione degli insegnanti di sostegno: «Ne servirebbero il doppio. Purtroppo le nostre università permettono a pochi di acquisire la specializzazione, e quindi ancora una volta nella scuola ci sono più posti disponibili rispetto alle persone qualificate».

Nella manifestazione di ieri i sindacati hanno chiesto anche di stabilizzare i dirigenti amministrativi (DSGA) che di fatto svolgono il loro lavoro senza essere riconosciuti. «In Lombardia abbiamo 600 scuole che non hanno questa figura, di grande supporto per i presidi, molti dei quali sono stati nominati per la prima volta proprio in questo anno così complicato».

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