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28. 03. 2024 13:00

Scatti dal lockdown: gli ultimi lavori del laboratorio “Quarantined House-lives. A biography”

Gli studenti si sono cimentati nella fotografia dal confinamento in casa degli ultimi mesi

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Con la chiusura del semestre accademico si è concluso anche il laboratorio di architettura del Politecnico di Milano “Quarantined House-lives. A biography” guidato da Paola Briata, Giovanni Hänninen e Gennaro Postiglione, con i tutors Chiara Baravalle, Irene Cominini, Benedetta Marani, Dario Scalco e Anna Tagliaferri.

 

Ultimi lavori per “Quarantined House-lives. A biography”

Dopo il focus sull’etnografia e sul rilievo architettonico che hanno guidato gli studenti in un’indagine approfondita della nuova domesticità sperimentata durante il lockdown, la terza lente con cui è stata esplorata e raccontata la quarantena è stata la fotografia. Partendo dal presupposto che siamo sempre più abituati a scattare fotografie, è stato chiesto agli studenti quali fossero le immagini per rappresentare il confinamento di questi ultimi mesi.

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Non solo. I ragazzi si sono cimentati nel rispondere al modo di rappresentare la casa, nella sua concezione più intima di “home”, con un punto di vista personale che sappia trasmettere un messaggio “universale”, comprensibile anche a un estraneo.

 

“Quarantined House-lives. A biography”, il percorso

Fin dalla prima settimana, agli studenti è stato chiesto di realizzare una storia per immagini che descrivesse la loro Quarantined house-live. Ad un iniziale approccio descrittivo, con fotografie che mostravano i diversi ambienti della casa, nelle settimane successive è maturato sempre più un punto di vista critico, focalizzato sull’arte di abitare la quarantena.

C’è chi mostra come cucine, soggiorni, camere da letto, si sono trasformati in uffici, aule scolastiche, palestre o cinema; chi si sofferma sui dettagli o sui ricordi che fanno sentire a casa; chi registra il tempo lento condiviso con le persone con cui si è vissuto il confinamento. Un ruolo speciale è quello della tecnologia, preziosa finestra sull’esterno, che consente di mantenere i contatti con chi è lontano.

Molti sono i racconti delle nuove abitudini: le procedure di disinfezione diventano rituali ordinari e le mascherine protagoniste di una quotidianità rimodulata. Non di rado emerge un senso di straniamento e di soffocamento all’interno delle mura domestiche.

Eloquenti. Come in un procedimento iterativo, supportato dalle riflessioni architettoniche ed etnografiche sviluppate in parallelo, la ripetizione dell’esperimento fotografico aiuta a convergere verso una chiave interpretativa chiara che guida la scelta dell’ambientazione, dei soggetti e degli oggetti da ritrarre.

Le fotografie diventano sempre più eloquenti e accompagnano chi le osserva in una narrazione che non necessita di parole. Il risultato è un racconto per immagini non tanto per l’oggi, quanto per creare una memoria da riguardare tra dieci o vent’anni, per ricordare questo inedito presente. Alcuni dei lavori sono pubblicati sul profilo Instagram @quarantined_houselives.

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