Dopo due settimane di proteste ed occupazioni, gli studenti delle superiori tornano finalmente in classe. È però un rientro a rilento. Da un lato perché secondo il Dpcm si potrà garantire solo fino al 50% delle lezioni in presenza e dall’altro perché il passaggio repentino in zona arancione non ha permesso a tutti gli istituti di organizzarsi in tempo per la riapertura.
Uno su tre. A Milano gli istituti che riapriranno saranno in media uno su tre. «Esistono istituti con oltre 2 mila studenti – spiega il Prefetto Renato Saccone in un’intervista al Corriere -. Hanno avuto tempi stretti. Hanno bisogno di tempo per organizzarsi con le lezioni e gli insegnanti, e poi comunicare alle famiglie. Dunque, alcuni riapriranno dopo un giorno, altri dopo due o tre». Così alcuni istituti riapriranno le proprie porte martedì o mercoledì, mentre altri la prossima settimana.
Nell’area metropolitana, gli istituti scolastici superiori sono 253, per un totale di circa 150 mila studenti. Tra i 29 istituti che si sono confrontati con la prefettura, tredici apriranno questa mattina, 4 domani, 6 mercoledì, 1 giovedì, 4 direttamente lunedì prossimo. Le altre scuole stanno cercando di attrezzarsi in tempi rapidi, ma non è ancora possibile definire una data precisa.
Gli ingressi saranno scaglionati come previsto dal piano siglato da Prefettura e Comune ed elaborato con l’aiuto del Politecnico. «Circa il 35 per cento degli studenti entrerà entro le 8; il 15 per cento alle 9.30; per gli istituti con maggiore afflusso è prevista anche una “diluizione” degli ingressi in aula ogni 15 minuti — spiega ancora Saccone —. Abbiamo cercato di fare misure “sartoriali” per ogni istituto, calibrate con il potenziamento del trasporto»