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04. 05. 2024 07:29

Milano ultima in Italia per potere d’acquisto, progressiva espulsione dei redditi bassi

La città mostra uno scollamento tra stipendi stagnanti e l'aumento costante del costo della vita

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Da emblema di emancipazione, opportunità e lavoro, Milano si trova ora all’ultima posizione tra le città italiane per il potere d’acquisto, secondo una classifica basata su milioni di dati forniti dai cittadini di tutto il mondo. Nonostante sia considerata la capitale economica d’Italia, la città mostra uno scollamento tra stipendi medi stagnanti e un aumento costante del costo della vita.

chiesa più grande d'Italia
Il Duomo di Milano è la chiesa più grande d’Italia

Milano ha il potere di acquisto più basso in Italia

Secondo il sito Numbeo, Milano ha il potere d’acquisto più basso tra le città italiane, collocandosi all’ultimo posto nella graduatoria. La situazione è ancor più critica se confrontata con altre città europee, posizionandosi dopo Bucarest, a pari merito con Sarajevo e superando solo alcune città dell’Est Europa, Grecia e Portogallo.

Stipendi troppo bassi e costo della vita alle stelle

Il mix di stipendi troppo bassi rispetto al costo della vita rischia di trasformare Milano in “una città che prende più di quello che riesce a dare”. L’indice di potere d’acquisto locale attribuito a Milano è di 48,6, piazzandosi al 197º posto su 258 città europee nella classifica di Numbeo. Ciò significa che i residenti con uno stipendio medio possono acquistare, in media, meno della metà dei beni e servizi rispetto ai residenti di New York City, che funge da riferimento con un indice di 100.

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Questo divario è particolarmente evidente se si confronta la città meneghina con altre città italiane. Genova, ad esempio, ha un indice di 67,1, offrendo ai suoi residenti un potere d’acquisto locale considerevolmente maggiore rispetto alla città all’ombra della Madonnina. Alcune città come Verona, Parma, Brescia, Rimini, Torino e Trieste superano l’indice di 60, garantendo un potere d’acquisto superiore del 20% rispetto a Milano.

A Milano il costo delle case cresce tre volte più rapidamente dei redditi

Il rapporto evidenzia anche le sfide nel settore immobiliare, sottolineando che i prezzi delle abitazioni a Milano crescono tre volte più rapidamente dei redditi, mentre gli affitti aumentano quasi il doppio. La città sembra allontanarsi dal modello di “città europea” e sta vivendo un cambiamento profondo degli equilibri e delle relazioni sociali, con fenomeni di polarizzazione ed esclusione.

La progressiva espulsione delle persone a reddito basso

Queste sfide economiche, insieme alla crescita dei costi abitativi, stanno provocando una progressiva espulsione di individui a reddito basso e bassissimo dal perimetro comunale verso i comuni dell’hinterland, segnalando un’allontanamento dal concetto del capoluogo milanese come città per lavoratori. Se non vengono attuate riforme sostanziali nelle politiche urbane e abitative, il futuro di Milano potrebbe essere segnato da un cambiamento profondo e significativo.

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