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28. 04. 2024 05:19

Polverone sullo smog a Milano: quali indici ci dicono che la città è inquinata?

Dopo una settimana di «Milano è la terza città più inquinata al mondo» e corollari a tema cerchiamo di fare chiarezza su un argomento tanto delicato quanto complesso che solo esperti (veri) e numeri a sostegno possono aiutarci a comprendere meglio

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La settimana scorsa i milanesi si sono svegliati con una notizia-bomba: «Milano è la terza città più inquinata del mondo». La classifica è stata diffusa da IQAir, azienda svizzera che vende purificatori d’aria. La risposta del Sindaco Sala è stata netta: «Sono le solite indagini estemporanee gestite da un ente privato. Arpa dice il contrario, giornalisti informatevi».

La classifica si porta dietro diversi problemi strutturali. Anzitutto è composta da sole 100 città con più di 300mila abitanti: crolla subito il titolo della notizia. Dopodiché è stilata da un ente privato che, seppur utilizzando dati pubblici, non fornisce particolari indicazioni scientifiche. Infine, monitora solo il PM2.5, solamente uno dei parametri con cui possiamo osservare la qualità dell’aria di una città. Insomma, una tempesta in un bicchiere d’acqua. «A Milano c’è la smog week». Fiorello ci ha scherzato sopra durante il suo show su Viva Rai2. In realtà in città c’era la Fashion Week, ma l’attenzione per una settimana è stata tutta sul tema della qualità dell’aria a Milano, ma il tema va affrontato seriamente.

Smog a Milano, cos’è Arpa

Per poter fare analisi sul capoluogo meneghino non si può prescindere dai dati di ARPA Lombardia. Stiamo parlando dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente a cui dal 2003 Regione Lombardia ha affidato la gestione e l’aggiornamento di un database Regionale delle emissioni in atmosfera (INEMAR, ovvero l’INventario EMissioni ARia). A Milano le colonnine per il rilevamento della qualità dell’aria sono cinque: a sud in viale Liguria, due in centro in via Verziere e via Senato, a est in via Pascal e a nord in viale Marche.

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Il sistema permette di stimare le emissioni dei principali microinquinanti, delle frazioni carboniose del particolato, degli idrocarburi policiclici aromatici, dei metalli pesanti e degli inquinanti aggregati per numerosi tipi di attività e combustibili. I principali inquinanti dell’aria che vengono presi come riferimento sono nove. Appare fin da subito chiaro la complessità del tema: fare un’analisi esaustiva della qualità dell’aria richiederebbe di tenere in considerazione tutti questi elementi contemporaneamente. In queste pagine proveremo a fare ordine.

Smog a Milano, gli inquinanti dell’aria (grafici realizzati da Geopop)

Biossido di azoto (NOx) 

Uno tra i principali inquinanti dell’aria che vengono utilizzati per stilare analisi e classifiche è il biossido di azoto (NO2). Si tratta di un gas che, essendo più denso dell’aria, tende a rimanere a livello del suolo.

Biossido di azoto
Biossido di azoto

Gli ossidi di azoto vengono prodotti da tutti i processi di combustione come l’utilizzo dei veicoli a benzina e gas, il riscaldamento e l’incenerimento di rifiuti. Il livello di soglia è posto a 200 µg/m³ e si intende da non superare per più di 18 volte all’anno. La situazione a Milano di questo inquinante dal 1° gennaio al 23 febbraio 2024 è sotto controllo (dati AMAT).

PM10 

Due tra i principali inquinanti dell’aria che vengono utilizzati per le classifiche riguardano il particolato. Il PM10 è la frazione di particelle raccolte con un sistema di selezione avente efficienza stabilita dalla norma e pari al 50% per il diametro aerodinamico di 10 µm.

Pm10
Pm10

«Spesso, in modo improprio, si definisce il PM10 come la frazione di particelle con diametro uguale o inferiore a 10 µm», scrive ARPA Lombardia. Questo parametro è quello più utilizzato e la soglia (50 µg/m³) da non superare è non più di 35 giorni all’anno. Qui Milano è in costante sofferenza: dal 1° gennaio al 23 febbraio 2024 la soglia è stata superata 19 giorni su 53.

PM2.5 

Due tra i principali inquinanti dell’aria che vengono utilizzati per le classifiche riguardano il particolato. Si tratta di un termine generico che comprende tutte quelle particelle solide e goccioline liquide presenti nell’aria, ad esclusione dell’acqua. Le PM2.5 sono quelle che, generalmente, vengono chiamate “polveri sottili”.

Pm2.5
Pm2.5

A Milano sono particolarmente presenti a causa del trasporto su strada e derivanti dalla combustione non industriale. Sul sito di ARPA Lombardia non sono specificate le soglie da non superare: il livello di pericolo viene posto a 25 µg/m³ inteso come media annua.

Smog a Milano, le cause dell’inquinamento

La qualità dell’aria a Milano è la somma di diverse cause. Un fenomeno complesso come l’ambiente non può essere raccontato come un banale causa-effetto. Le principali cause dell’inquinamento atmosferico derivano in modo particolare da cinque macroaree: la produzione di energia, il traffico dei veicoli, il riscaldamento di case e uffici, le emissioni degli stabilimenti industriali, l’agricoltura e l’allevamento.

Particolare è stato il caso di studio rilevato durante le restrizioni imposte dal Governo Conte durante la prima ondata della pandemia da coronavirus nel 2020. A Milano da marzo a maggio diminuì in maniera drastica il traffico veicolare ma il livello di inquinamento non è cambiato più di tanto. Questo successe per via dell’utilizzo del riscaldamento nelle case. Un esempio che dimostra che per intervenire in maniera efficace c’è la necessità di un’azione corale che agisca contemporaneamente su più macroaree. Chi si occupa ogni giorno di ambiente e qualità dell’aria lo sa bene. La politica un po’ meno.

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