Taxi volanti a Milano: una realtà che si avvicina. Verrà approvata domani la costituzione della società a maggioranza pubblica che costruirà due vertiporti a Malpensa a Linate, uno a CityLife e un altro in Porta Romana. L’obiettivo è essere pronti in occasione delle Olimpiadi Invernali 2026 di Milano-Cortina: il prezzo iniziale di una corsa dovrebbe essere di circa 120 euro a passeggero, ma è possibile che si scenda fino a 70-80 euro.
Taxi volanti a Milano, investimento da 30 milioni
Ad annunciare la grande novità era stata Sea, la società che gestisce i due aeroporti del capoluogo lombardo, lo scorso gennaio. L’investimento complessivo sarà di poco più di 30 milioni di euro, con un fatturato che nel 2030 raggiungerà i 13 milioni di euro. Lo scopo sarà quello di migliorare l’accessibilità agli aeroporti e decongestionare il traffico urbano, una novità che ovviamente incuriosisce ma che solleva anche qualche dubbio, come quelli espressi dal consigliere comunale dei Verdi, Carlo Monguzzi.
Taxi volanti a Milano, i dubbi dei Verdi
«Domani verrà approvata la costituzione di una società che costruirà due vertiporti a Linate e Malpensa, uno in Porta Romana e uno a CityLife – ha scritto Monguzzi sui suoi canali social -. Ciascuno di 6000 mq, con taxi volanti elettrici, e il trasporto di 200 persone al giorno. Il tutto ovviamente silenziosissimo e, come dice la delibera, senza impatto ambientale… anzi diminuirà la co2. Con un investimento iniziale di 30 milioni. Forse sono tappeti volanti manovrati da Aladino. E poi forse per 200 persone bastava un treno in più da Cadorna per Malpensa. E per Linate avevo capito che fosse stata costruita la M4. Ma questo è il nuovo Pgt per una città equa e sostenibile!».
Cosa sono i taxi volanti a Milano
Quelli che vengono chiamati taxi volanti in realtà sono dei velivoli “eVTOL”. Questi decollano e atterrano nei vertiporti e riducono le emissioni, visto che sono veicoli completamente elettrici. Per portare a termine questo ambizioso progetto è stato richiesto l’aiuto e il supporto del Politecnico di Milano. In particolare professori e ricercatori dell’università meneghina dovrebbero andare a studiare quella che sarà la potenziale domanda di tali mezzi di trasporto all’interno del capoluogo lombardo.
