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09. 05. 2024 19:32

8 marzo, poche mimose e tanti diritti: «Ma camminare di notte a Milano fa paura». I numeri e le (nuove) lotte delle donne

Poche mimose e tanti diritti da rivendicare in questo momento storico. Scioperi e manifestazioni sono il centro di una giornata in cui le donne vogliono farsi sentire

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Sono mesi complicati per le donne, in cui la Festa a loro tradizionalmente dedicata, l’8 marzo, si sovrappone alla data del 25 novembre, incentrata sulla lotta alla violenza nei loro confronti. Certo, anche la ricorrenza dell’8 marzo deriva da episodi violenti.

Si dice che risalga al 1911, quando un gruppo di operaie newyorkesi morì nell’incendio della fabbrica durante una protesta o al 1917, quando a San Pietroburgo le donne manifestarono per chiedere la fine della guerra. Ma, almeno in Italia, che piaccia o meno, è anche la festa delle mimose, di un pensiero gentile nei confronti della parte femminile della società. Ecco, mai come quest’anno, con tutto ciò che è accaduto in questi mesi complicati, l’8 marzo è soprattutto una giornata di lotta, anche a Milano, e per questo abbiamo preso in prestito uno slogan del movimento femminista Non una di meno: “lotto marzo”.

8 marzo, le iniziative

Oltre alle manifestazioni, studentesche e non (alle 9.30 e alle 18.30), sono però diversi gli appuntamenti dedicati a questa ricorrenza organizzate in tutta la città, dall’inaugurazione di nuove panchine rosse – come al Parco Cederna alle 10.00 o al Parco Alessandrini alle 17.00 – all’intitolazione alla scrittrice e attivista Carla Lonzi dei giardini di via dell’Orso alla presenza dell’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi alle 15.00.

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Alle 20.30 l’università Bocconi ospita Changed by women, serata con performance, testimonianze, dj set per raccontare le storie di 99 donne che hanno inseguito il loro sogno inserite nell’omonimo libro di Diana Cavalcoli: una serata per raccogliere i fondi per finanziare borse di studio dedicate alle studentesse dell’ateneo. Sono solo alcune delle iniziative di questo ricco 8 marzo, molte delle quali potete leggere sfogliando tutto il numero speciale di Mi-Tomorrow.

8 marzo, Non Una Di Meno: «Scioperiamo contro il patriarcato»

Camilla Catalano

La violenza patriarcale continua ad uccidere e all’alba di una nuova giornata internazionale della donna non ci si interroga più sul punto a cui siamo arrivati con i diritti della donna, ma si sciopera e si manifesta per fare in modo che quegli stessi ottenuti non vengano strappati. E non solo.

Anche quest’anno Non Una Di Meno, per l’8 marzo a Milano porta avanti due manifestazioni e lo sciopero transfemminista. Ce ne parla Elena, da anni attiva nell’organizzazione del movimento che Mi-Tomorrow aveva inserito fra i candidati per il premio Milanese dell’anno 2023.

Dove partiranno le manifestazioni?
«Alle 9.30 da largo Cairoli per il corteo studentesco, alle 18.30, invece, la manifestazione cittadina partirà da piazza Duca d’Aosta».

Cosa significa scioperare durante questa giornata?
«Si tratta di uno sciopero produttivo e riproduttivo. I temi per cui scioperare sono tantissimi: dal gender gap al lavoro di cura che pesa esclusivamente sulle donne».

Come far capire al prossimo che si sta partecipando allo sciopero?
«Con risposte automatiche alle mail, ad esempio. E poi, anche con uno sciopero dei consumi».

Come mai?
«Per boicottare i finanziamenti al genocidio in Palestina e non solo. Crediamo che nessuna di noi può essere libera finché non lo siamo tutte. È surreale scendere in piazza contro il femminicidio e non accorgerci che c’è un genocidio in corso. Per questo è importante boicottarne gli interessi economici, sul sito del BDS si trova l’elenco dei prodotti».

Non Una Di Meno
Non Una Di Meno

Cosa può fare una donna che si sente in pericolo?
«Può rivolgersi a un centro di antiviolenza, in particolare a un centro della rete D.i.Re, sono centri antiviolenza femministi».

Questo cosa comporta?
«Ci sono molte ragioni per cui le donne non vogliono denunciare, e qui non impongono nessun obbligo di denuncia. Questi centri garantiscono, inoltre, l’anonimato. Il punto è che non viene fatto nulla senza che venga concordato prima. Le donne non sono vittime, non diventano la loro violenza, ma persone che hanno vissuto una violenza e che possono riprendere in mano la propria vita con il giusto supporto».

Che aiuto viene offerto?
«Si trova supporto psicologico, medico, legale. Per le situazioni più a rischio hanno anche case a indirizzo segreto».

Molte volte la violenza, però, viene fatta nel silenzio e nel ricatto. Come aiutare chi vive situazioni potenzialmente pericolose?
«Se notiamo dei segnali di pericolo non dobbiamo permettere che queste persone finiscano socialmente ed emotivamente isolate. A quel punto non avrebbero più nessuno a cui rivolgersi, nel momento in cui decidessero di liberarsi da una situazione d’oppressione».

Una buona notizia è arrivata questi giorni dalla Francia, dove il diritto all’aborto è stato inserito nella Costituzione.
«Sì, le nostre colleghe francesi sono contente. Le donne sono libere di abortire. Questo non vuol dire che venga previsto un impianto economico».

Il paragone con l’Italia si può fare?
«Il paragone è impietoso. Lì hanno modificato una costituzione, qui lottiamo affinché non tocchino un diritto già piuttosto parziale. La 194 è un diritto conquistato dalla lotte delle donne, non è perfetto perché ha all’interno l’obiezione di coscienza, che è la trappola. Ci sono regioni senza medico abortista».

La ricerca di Step Up
La ricerca di STEP UP
Camminare a Milano
Camminare a Milano

8 marzo, la ricerca di STEP UP: «Camminare di notte a Milano fa paura a più della metà delle donne»

Edoardo Colzani

Quanto le donne percepiscono sicuro camminare nelle diverse zone di Milano la notte? STEP UP – walkability for women in Milan, è un progetto che coinvolge quattro partner, che si è focalizzato su questo tema tramite una ricerca scientifica dettagliata che analizza il 67% delle strade milanesi, dalla quale emerge che di notte il 57,05% delle donne si sente insicura a camminare da sola, contro l’8,27% degli uomini.

Fattori come l’illuminazione pubblica e la presenza di trasporto pubblico di superficie possono influenzare positivamente su questa percezione. Andrea Gorrini è il responsabile di ricerca di Transform Transport, una fondazione no profit che ha coordinato il progetto.

Ci può dire innanzitutto cosa fate a Transform Transport e come è nato il progetto STEP UP?
«Transform Transport è una fondazione del terzo settore che si occupa di iniziative di ricerca che possono avere un impatto positivo sulla nostra società e sull’ambiente. Il progetto di STEP UP è nato tramite un bando di Fondazione Cariplo, per ridurre le diseguaglianze. Abbiamo lavorato assieme ad altri soggetti, quali TeMa Lab, Sex & the City e Walk 21 Foundation».

E perché avete voluto fare una ricerca riferita in particolare alle donne e alla camminabilità?
«Abbiamo già collaborato a progetti sulla camminabilità per altre città del mondo e ci tenevamo a farlo anche per Milano. Ci siamo concentrati sulle donne perché sono inserite dalle Nazioni Unite come utenti vulnerabili e noi vogliamo che in futuro non siano più definite come tali».

Andrea Gorrini
Andrea Gorrini

Attraverso quali strumenti avete raccolto i dati?
«Abbiamo ottenuto dati attraverso gli assessorati del Comune, un questionario online e dei focus group in alcune zone della città. Inoltre abbiamo analizzato circa 70mila segnalazioni degli utenti di Wher, un’applicazione che raccoglie le valutazioni sulla percezione della sicurezza per le donne a Milano».

Qual è il dato tra i risultati che più ti ha sorpreso?
«È particolare il fatto che la presenza di altre persone viene percepita in maniera differente in base alle zone: ad esempio in zona Bande Nere è un fattore che rassicura, mentre in Piazza Duomo meno».

Quali sono i luoghi di Milano ritenuti più sicuri e quali meno?
«Una zona ritenuta molto sicura è Paolo Sarpi, mentre i risultati più negativi li abbiamo avuto in zona Stazione Centrale, via Padova e in alcune zone periferiche».

Come si può fare a rendere più sicure alcune zone per la camminabilità notturna?
«Sull’area di Quarto Oggiaro abbiamo constatato che incrementando l’illuminazione migliorerebbe la percezione di sicurezza, mentre in Stadera c’è una richiesta di un aumento del trasporto pubblico. In generale la presenza di attività commerciali e di aree per la sosta di autobus e tram, sono un buon deterrente nelle ore notturne».

In generale come giudica Milano?
«Come tutte le grandi città c’è da lavorare per migliorare la sicurezza, ma io vivo da 15 anni qui e a me piace. E credo nonostante tutto, ci sia ancora uno spirito di comunità».

8 marzo, la paura delle donne nello spazio pubblico: il volume di Sex&TheCity per parlarne

«La paura che possa accadere loro qualcosa di brutto, insegna alle donne fin dalla più tenera età qual è il loro posto, che tipo di vestiti devono indossare e in che tipo di attività devono o non devono essere impegnate».

Sex&The City
Sex&TheCity

Questo è uno dei concetti espresso in Libere, non coraggiose. Le donne e la paura nello spazio pubblico, testo edito da Lettera Ventidue e scritto da Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro , fondatrici dell’associazione Sex&TheCity, che ha partecipato alla ricerca STEP UP. Il libro affronta il tema delle paure che le donne e le minoranze di genere percepiscono nell’attraversare gli spazi pubblici delle città.

Un focus su questi temi è dedicato a Milano, città dove il numero dei reati è in calo, ma la percezione del pericolo continua ad aumentare. L’ultima parte del libro propone una serie di interviste a tema sicurezza in città con associazioni sul territorio quali Bellarquà e Non una di Meno e personaggi della politica locale. EC

8 marzo, 5 da non perdere

di Serena Scandolo

IL PREMIO

L’8 marzo alle 19 in viale Pasubio 5, Fondazione Feltrinelli e il Gruppo Feltrinelli ricorderanno la figura di Inge Feltrinelli nella cerimonia di premiazione del Premio a lei dedicato, un riconoscimento alle autrici che si impegnano a difendere i diritti e a cambiare il mondo attraverso le parole. Giunto alla 2ª edizione, il Premio Inge Feltrinelli si propone di premiare tre linguaggi come veicolo di partecipazione civile: libri (scrittrici), inchieste e reportage (giornaliste), podcast (scuole secondarie di 2° grado).

L’ARTE

Ambrosiana celebra l’8 marzo con l’accesso libero per le donne (orari di apertura 10-18), invitandole a visitare in questa giornata a loro dedicata le meraviglie della Pinacoteca e la Cripta di San Sepolcro, per scoprire alcuni dei più straordinari capolavori di tutti i tempi, come il Musico di Leonardo, la Canestra di frutta di Caravaggio, il Cartone preparatorio per la Scuola di Atene di Raffaello, l’Adorazione dei Magi di Tiziano, la Madonna del Padiglione di Botticelli e gli splendidi Vasi di fiori di Jan Brueghel.

GLI INCONTRI

In occasione della mostra Straordinarie, Terre des Hommes per l’8 marzo dalle 17 alle 18,30 alla Fabbrica del Vapore propone Percorsi femminili a Milano, nell’ambito di “Milano Città delle donne” in collaborazione con la Consulta Femminile di Milano. Alle 11.00 presso Spazio Filatelia Poste Italia in via Cordusio emissione Annullo Postale Speciale Dedicato e visita della mostra PercorsiInRosa a Milano. Alle 15 visita guidata a cura di Akropolis Donne al Monumentale, all’interno del Cimitero Monumentale. Eventi gratuiti con registrazione su straordinarie.org

IL TOUR

L’8 marzo Ad Artem propone itinerari in città e nei musei per scoprire la storia delle donne che hanno reso grande Milano. Fra le altre segnaliamo due tour della città con visita guidata intitolate La città delle donne. Donne antiche e controverse, sulla Milano del Quattrocento e Cinquecento (ritrovo alle 16.45 all’info point del Castello Sforzesco), e La città delle donne. Donne moderne e illuminate nella Milano dell’Ottocento (ritrovo alle 18.15 in piazza Belgioioso). Info e prenotazioni adartem.it

LO SPETTACOLO

Alle 19.30 l’associazione Greco in movimento popone lo spettacolo Frammenti di donna presso lo show room milanese di Egoitaliano (viale Umbria, 44). La performance teatrale scritta e diretta da Elisabetta Vicenzi “vuole dar voce a quelle parole piene di dolore che arrivano dritte al cuore, perché nessuno dovrebbe chiudere gli occhi davanti alla violenza sulle donne”. Seguirà aperitivo e una serie di interventi di esperti sul tema. Per maggiori dettagli sull’evento chiamare il 02.89.77.66.13.

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