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28. 04. 2024 16:08

Supersex, l’ultimo volto di Giulio Greco: «Una prova d’attore, in e con tutti i sensi»

Dopo tanta gavetta e un ruolo in Comandante, nella serie di Netflix l’attore milanese interpreta Christoph Clark e lancia un appello: «Si faccia più cinema qui»

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Dopo l’anteprima alla Berlinale, l’attesa serie Supersex – liberamente ispirata alla vita di Rocco Siffredi – è finalmente disponibile su Netflix. Tra i protagonisti troviamo il milanese Giulio Greco, uno degli interpreti più interessanti del panorama italiano.

Giulio Greco è l’attore porno Christoph Clark nell’attesa serie ispirata alla vita di Rocco Siffredi Supersex, disponibile su Netflix

Che esperienza è stata?
«È stata un’esperienza straordinaria. Ho avuto la fortuna di fare tante esperienze negli ultimi quattordici anni e sono arrivato a questo progetto con le spalle un po’ più larghe. Ho fatto tanta gavetta e questo mi ha aiutato molto. Ma c’è stata anche una produzione che mi ha messo nelle migliori condizioni possibili sin dall’inizio. Si è creato un gruppo di lavoro incredibile».

In Supersex vesti i panni di Cristoph Clark, come ti sei preparato?
«È una storia curiosa sotto diversi punti di vista. Clark è un attore porno conosciutissimo nei Paesi francofoni, ma non solo. Mia madre è belga e in Belgio è molto conosciuto, anche perché ultimamente ha fatto tanti video sui social. I miei amici lo conoscevano e quando hanno saputo che l’avrei interpretato sono impazziti (ride, ndr). Ho visto i suoi film e ai suoi tempi il porno era molto diverso rispetto a oggi, c’era un racconto e c’era bisogno di una preparazione. Per Christoph la dimensione di attore era importante, lavorava tantissimo sulla costruzione del personaggio. L’ho studiato in maniera approfondita e ho avuto l’opportunità di incontrarlo sul set».

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Com’è stato l’incontro?
«E’ una persona molto carina e molto timida. Abbiamo parlato, si è aperto in cose molto private e mi ha confessato che la grande fortuna di Rocco è stata quella di avere una grande famiglia accanto, mentre per lui non è stato così».

Prima di Supersex hai affrontato altre sfide interessanti, come Comandante di De Angelis o On air – Storia di un successo, in cui interpreti Marco Mazzoli. Prima ancora, l’avventura da giornalista e una casa editrice. Qual è stato il momento della svolta?
«Il primo momento direi l’incontro con il mio socio Giuliano, per me è un padre spirituale. Nel 2010 abbiamo realizzato la casa editrice Giuliano Ladolfi e abbiamo pubblicato più di mille libri. Poi penso al film On air – Storia di un successo: per me era importante, poteva permettermi di avere una visibilità enorme e di portarmi in alto. Ma ero giovane e non avevo esperienza».

E poi?
«Con il tempo, le difficoltà e le sofferenze ho capito l’importanza del lavoro duro. E oggi sono emozionato, perché mi rendo conto del privilegio che ho dopo tanto, tanto impegno. Poi Comandante è stata un’esperienza molto forte, sia dal punto di vista fisico che mentale. E ancora mi vengono in mente i cortometraggi, i lavori studenteschi… I grandi passi sono quelli piccoli, fatti giorno dopo giorno».

Che rapporto hai con Milano?
«Sono legatissimo alla città. Ora sono a Roma e anche qui mi sento a casa, non lo nascondo. Ma Milano mi ha dato tanto: mi ha dato lo studio, l’università, gli amici, i primi amori, il Milan. Poi qui si mangia benissimo, ci sono tanti eventi. Colgo l’occasione per fare un appello: si faccia più cinema a Milano!».

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