«Inizio lo sciopero della fame perché il mio Stato mi ha abbandonato. Preferisco morire con dignità che sopravvivere di carità in una stanzetta di pochi metri quadrati, privato del mio amor proprio e decoro». È il drammatico annuncio di Andrea Costantino, il trader milanese scarcerato lo scorso 30 maggio dopo oltre un anno di detenzione negli Emirati Arabi ma costretto a rimanere nel Paese arabo a causa della condanna a una pena pecuniaria di 550 mila euro.
Andrea Costantino, appello a Mattarella
Per poter lasciare gli Emirati, Costantino è obbligato a pagare quella cifra, cosa che non può fare. «Non ho questa somma, sono ospitato in una dependance dell’Ambasciata ad Abu Dhabi. Solo la politica può fare qualcosa. Mi appello al presidente Mattarella». L’uomo era stato arrestato il 21 marzo del 2021 e nonostante la scarcerazione non può ancora tornare a casa.
L’arresto e la scarcerazione
«Cinquecento mila euro sono fuori della capacità finanziaria di Andrea e lo obbliga al soggiorno forzato», ha spiegato la compagna, Stefania Giudice. Andrea Costantino è stato fermato perché accusato di aver collaborato con un’organizzazione terroristica per via di un paio di forniture allo Yemen. Ha passato oltre un anno in una cella di Al Wathba e anche adesso, nonostante sia libero, il suo calvario non è finito.