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09. 05. 2024 12:13

Diego Calcaterra, tassista eroe che salva un ragazzo dai rapinatori: «Stupito di me»

Hanno fatto il giro del web le immagini riprese dalla dash cam

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Hanno fatto il giro del web le immagini riprese dalla dash cam installata nell’abitacolo del taxi di Diego Calcaterra. E’ questo il nome di quello che possiamo considerare un eroe, visto che martedì notte ha salvato un ragazzo che stava per essere rapinato. Il tutto è accaduto alle ore 3.02, in piazzale Cantore angolo Papiniano, a due passi dalla Darsena.

 

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Diego Calcaterrra, il video dell’accaduto

Il 41enne tassista Diego Calcaterra stava parlando al telefono con un collega quando ha visto quello che stava succedendo e ha detto: «Devo intervenire, devo intervenire». Alcuni colpi di clacson hanno attirato l’attenzione del ventiseienne in fuga che è balzato al volo nel veicolo. «Stavo tornando dal lavoro e volevano rapinarmi», gli ha spiegato quasi in lacrime. «Ho visto che eri in difficoltà. Ora calmati, siediti davanti. Sono un padre di famiglia».

taxi di milano
taxi di milano

Le parole di Diego Calcaterra

Raggiunto dai colleghi del Giorno, Diego Calcaterra ha così rivissuto l’episodio: «La scena era piuttosto chiara. E poi faccio il turno di notte da 15 anni: ormai ho esperienza, ne ho viste di tutti i colori, potrei scrivere un libro... Il collega che era al telefono mi diceva di stare tranquillo e di pensare ai miei due bambini, ma non potevo far finta di nulla: sono ex pugile e istruttore di boxe, non mi tiro mai indietro se bisogna aiutare qualcuno. I colleghi mi chiamano scherzosamente “Murdock il pacifista”, dal personaggio della serie tv A-Team… Così ho iniziato a seguire il gruppo e a un certo punto ho suonato più volte il clacson per mettere in fuga i rapinatori».

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Diego Calcaterrra, il tassista eroe

»Il ragazzo era agitatissimo, terrorizzato, come si percepisce chiaramente dal filmato: l’ho fatto salire in macchina e ho cercato di tranquillizzarlo. Siamo stati insieme per una quarantina di minuti, poi l’ho accompagnato in zona San Siro, dove abita. Mi ha ringraziato e mi ha abbracciato, dicendomi “Grazie, grazie, non pensavo che qualcuno potesse salvarmi. Che cosa ha pensato? Che sono stato bravo a rimanere freddo e a gestire bene la situazione: mi sono stupito di me stesso. Al di là di tutto, l’abbraccio di quel ragazzo mi ha davvero commosso. E ora che ci ripenso mi commuovo ancora…».

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