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04. 05. 2024 23:04

Freddo a Milano, in città scatta la catena del caldo: tutte le iniziative per sostenere chi vive in strada

Un’enorme coperta che conforta, almeno per qualche ora. Con l’arrivo del grande gelo, è partita la macchina delle associazione per sostenere con forza chi vive e dorme senza cibo o accudimento

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Con l’arrivo del freddo a Milano emergono con prepotenza storie ed esigenze delle persone che vivono e dormono in strada. Sono 2.021 i senzatetto in città: 1,5 persone ogni 1000 abitanti, lo 0,95% della popolazione; l’80% sono uomini, 1.001 vivono in strada e 1.020 nelle strutture di accoglienza notturne.

Sono i dati di un censimento avviato nel giugno scorso dalla Fondazione Debenedetti, ma secondo le rilevazioni del progetto “Nessuno escluso” di Emergency dalla pandemia in poi è cresciuta la fascia di popolazione povera. Lo scorso ottobre si è registrato un aumento del 20% delle richieste di aiuto per cibo, cure mediche, casa o lavoro rispetto allo stesso mese del 2022: duemila famiglie seguite (il 25% italiani e il resto stranieri di diverse nazionalità), per un totale di ottomila persone. Un reddito medio di 879 euro al mese a famiglia, sussidi compresi, che a Milano rende la vita impossibile.

Freddo a Milano, il piano del Comune

Da dicembre, nell’ambito del progetto “Milano aiuta”, si è riattivato il Piano freddo del Comune di Milano, per potenziare l’assistenza alle persone senza dimora quando le temperature invernali mettono più a rischio la loro incolumità. Fino al 17 marzo è previsto un graduale ampliamento dei posti letto nelle strutture appartenenti all’amministrazione comunale e di quelle messe a disposizione da enti del terzo settore.

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Le prime ad aprire sono state il centro di via Saponaro (25 posti), quello di via Barabino (25 posti) e il mezzanino della Stazione Centrale (50 posti). Come ogni anno, le altre strutture a disposizione verranno gradualmente aperte all’esaurimento dei posti attualmente disponibili. «Il Piano freddo – spiega l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé – è un dispositivo salvavita che ha come primo obiettivo quello di offrire un riparo dalle rigide temperature a chi non ha una casa, ma allo stesso tempo può essere occasione per avviare relazioni e percorsi di reinclusione. Anche quest’anno chiediamo il supporto dei milanesi perché ci segnalino le persone in difficoltà: il numero 02.88.44.76.46 è attivo 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno».

Piano freddo a Milano, come accedere alle strutture

L’accesso alle strutture sarà possibile presentandosi al Centro Sammartini di via Sammartini 120, che è il punto di accesso di tutti i servizi per le persone senza dimora e che è aperto con i seguenti orari: dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00 il lunedì, martedì, giovedì e venerdì; dalle 14.00 alle 18.00 il mercoledì; dalle 10.00 alle 17.00 nei fine settimana e nei giorni festivi. L’accoglienza sarà possibile dopo uno screening sanitario a cura di Medici volontari italiani.

Si rafforza anche il monitoraggio del territorio attraverso le unità mobili che presidiano la città per fornire supporto, offrire un posto letto e assistenza a chi vive per strada. Sono oltre venti le associazioni, coordinate dal Comune, che collaborano per questo servizio. Tra i servizi previsti nell’ambito del Piano si annoverano anche gli spazi dei centri diurni, luoghi che offrono accoglienza di giorno con servizi che rispondono a bisogni primari come le mense, le lavanderie, i guardaroba, gli ambulatori medici, il parrucchiere e ingaggiano i senza dimora in percorsi relazionali ed educativi con laboratori e attività di socializzazione e ricreative.

Freddo a Milano, il lavoro del Centro San’Antonio di Milano: «Serviamo 1600 pasti caldi al mese, tanti gli italiani che vengono da noi»

“Operazione Pane” è una rete di mense sparse in tutta Italia. Fra Luca, responsabile del Centro San’Antonio di Milano: «Rispetto a qualche anno fa il quartiere Isola, via Paolo Sarpi e piazza Gae Aulenti sono diventati un altro mondo, in cui è ancora più evidente lo scollamento sociale»

Fino al 23 dicembre è attiva la campagna solidale di Antoniano “Operazione Pane”, per sostenere le mense della rete: 20 realtà francescane distribuite su tutta la penisola e con 3 realtà all’estero in Ucraina, in Romania e in Siria. È possibile contribuire con un sms (2 euro) o una chiamata da telefono fisso (5 o 10 euro) al 45538 o donando sul sito del progetto www.operazionepane.it.

Operazione Pane è attiva anche in Lombardia con cinque strutture francescane che, nei primi dieci mesi del 2023 hanno già distribuito circa 60mila pasti caldi a persone in difficoltà. Le mense si trovano a Milano (Centro Sant’Antonio, circa 1.600 pasti al mese), Monza (oltre 800 pasti al mese), Pavia (oltre 3.200 pasti al mese), Voghera (oltre 400 ceste alimentari distribuite al mese), Baccanello (150 pasti al mese).

Al Centro Sant’Antonio dei Frati Minori di via Maroncelli 21 dal 1° gennaio al 31 ottobre oltre ai pasti sono stati 912 gli appuntamenti per il guardaroba, 1.985 quelli per le docce e 184 per il servizio parrucchiera. Numeri che racchiudono un mondo e che Fra Luca, responsabile del Centro, racconta a Mi-Tomorrow.

Fra Luca
Fra Luca

Che realtà è il Centro Sant’Antonio?
«Una realtà caritativa che tiene insieme quello che è la dimensione della fraternità e della carità dei frati con la disponibilità di tanti volontari che ci aiutano. Noi abbiamo circa 100 volontari e ogni giorno una ventina di loro si alterna sui vari servizi che proponiamo».

Quali sono i servizi del Centro?
«Innanzitutto il nostro è un servizio a bassa soglia, che non ha eccessivi filtri d’accesso. Può rivolgersi a noi chi vuole e ci occupiamo dei bisogni primari: la mensa, l’accoglienza per la colazione al mattino e per una piccola merenda al pomeriggio, anche solo per stare un po’ al caldo; la doccia e il guardaroba. Poi facciamo anche altre attività con gruppi più ristretti, con i quali si riesce a fare un certo tipo di percorso, come il laboratorio teatrale e il laboratorio artistico quest’anno, in passato quello di fotografia e di poesia. Si tratta di attività in cui si tira fuori tutta la propria sensibilità, umanità, potenzialità».

Come è cambiata negli anni l’utenza del Centro?
«È cambiato il contesto. Rispetto a qualche anno fa il quartiere Isola, via Paolo Sarpi e piazza Gae Aulenti sono diventati un altro mondo, in cui è ancora più evidente lo scollamento sociale. Alla stazione Garibaldi ci sono le persone che dormono sotto il cavalcavia di via Bussa o allo scalo Farini, ricettacolo di persone senza fissa dimora. Poi c’è il quartiere alla moda, la zona del divertimento e la zona della finanza e del lusso 500 metri più in là».

Italiani e stranieri: è cambiata la forbice?
«La nostra mensa è piccola rispetto ad altre. Noi serviamo tra le 80 e le 100 persone, quindi qui è molto più alta la percentuale di italiani e anziani, perché in un contesto con tante persone si sentono più in difficoltà. Da noi quasi il 40% sono italiani, un numero alto. Nei primi 10 mesi del 2023 abbiamo distribuito 15.317 pasti, di cui 5.300 a italiani. Uno si aspetterebbe numeri diversi, ma c’è un po’ di demagogia nel dire che sono gli stranieri quelli che stanno per strada».

Qual è la nazionalità più presente?
«Considerando che gli italiani sono una nazionalità, allora sono molto di più rispetto agli egiziani o ai tunisini. Gli italiani sono la prima nazione, la presenza assolutamente più rilevante. Non indifferente è anche il numero delle donne, perché di quei 5.300 pasti a italiani, quasi 800 sono donne».

Freddo a Milano, Progetto Arca: «Il 21 dicembre organizziamo una tavolata di Natale in corso Europa»

Progetto Arca, con le sue cucine mobili, e non solo, aiuta persone e famiglie che vivono per strada. Il presidente della Fondazione Alberto Sinigallia: «Con la pandemia, la perdita del lavoro, le separazioni, gli sfratti si trovano tante persone che dormono in macchina, poi la discesa è veloce»

Per tutta la settimana di Natale ogni sera le cucine mobili di Progetto Arca percorreranno le vie di tutta Italia offrendo a centinaia di persone senzatetto una cena calda con un menù natalizio. A Milano la sera del 21 dicembre verrà anche imbandita una lunga tavolata delle feste, allietata dai canti di Natale del coro di San Giovanni Battista in Trenno.

Uno speciale pensiero di Natale va anche alle famiglie in difficoltà che Progetto Arca sostiene dal punto di vista abitativo e alimentare, mettendo a disposizione spese gratis nei Market solidali di recente apertura (4 a Milano). Per sostenere tutte le iniziative Progetto Arca ha lanciato la campagna “Illumina il Natale dei senzatetto” (sostieni.progettoarca.org/campagna/illumina-il-natale). Alberto Sinigallia, presidente Fondazione Progetto Arca, ci ha raccontato la situazione a Milano.

Natale in strada con Progetto Arca
Natale in strada con Progetto Arca

Da quanti anni esistono e che tragitto fanno le cene di Natale itineranti?
«Da 15 anni. Il food truck con la cucina mobile è nato con la pandemia, quando le mense erano chiuse. Ma oltre a Natale c’è anche l’anguriata del 15 agosto. La cosa più importante è essere fuori tutte le sere. Ogni sera facciamo una o più zone, andando dove i senza dimora dormono. Alla stazione di Lambrate restiamo tutta la sera perché c’è tanta gente, in centro partiamo da San Babila e poi giriamo tutte le zone, intercettando in media 740 persone a settimana».

Dove si svolge la tavolata del 21 dicembre?
«In corso Europa, sotto i portici. Addobbiamo una tavolata, serviamo a tavola con i volontari, abbiamo un piccolo coro e poi faremo anche i regali, zaini e borracce termiche».

Come si è evoluta la situazione degli utenti in strada?
«Sono sempre in aumento, ma negli ultimi anni sono cresciuti gli italiani. Con la pandemia, la perdita del lavoro, le separazioni, gli sfratti si trovano tante persone che dormono in macchina, poi la discesa è veloce. Anche gli stranieri sono in crescita, con l’aumento degli arrivi e l’uscita dai centri di accoglienza straordinari, ma i più a rischio sono gli italiani, perché sono persone che avevano una famiglia e un lavoro. Spesso le madri con figli entrano in comunità, mentre i padri restano in strada. Cerchiamo di aiutarli con l’inserimento abitativo e lavorativo, perché dopo qualche anno che stanno in strada cronicizzano».

Cosa si potrebbe fare di più a Milano, realisticamente?
«Tra Comune e Aler ci sono 12.500 case libere e chiuse, che non vengono assegnate per mancanza di ristrutturazione. Tante associazioni del terzo settore e fondazioni potrebbero sistemarle e metterle in circolo, ma per legge le case devono essere assegnate solo alle persone in graduatoria, non alle associazioni, quindi è un gatto che si morde la coda. Le case ci sono, perché sono 10mila le famiglie in lista d’attesa»

Freddo a Milano, Emergency attiva con il progetto “Nessuno escluso”

Si chiama “Nessuno Escluso” il progetto sociale di Emergency attivo da gennaio 2022 nei quartieri più vulnerabili del territorio milanese. È un progetto di assistenza e orientamento alle prestazioni sociali disponibili in città, ma da cui una fetta consistente di popolazione risulta esclusa.

I beneficiari diretti del progetto sono gli utenti destinatari del programma di supporto alimentare di Nessuno Escluso: circa 2.000 persone in stato di bisogno, con difficoltà ad accedere ai servizi e alle prestazioni sociali del welfare comunitario di cui avrebbero diritto, nell’ambito lavorativo, abitativo, formativo come le soluzioni relative ai sussidi. Il programma prevede un servizio di centralino dedicato (02.86.31.68.90, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 16.30) per chiedere informazioni e fissare un appuntamento.

I colloqui in presenza sono organizzati a bordo di un camper allestito ad hoc e localizzato a rotazione in giorni e orari prestabiliti in alcune zone di Milano, o presso gazebo dedicati. Entrambi sono collocati in prossimità dei punti di distribuzione dei pacchi di Nessuno Escluso (per conoscere indirizzi e orari: https://www.emergency.it/progetti/progetto-milano/).

Freddo a Milano, il “Muro della Gentilezza” al Mercato Centrale

Tutti più buoni a Natale? Iniziamo ad essere più gentili! Venerdì 15 dicembre il Mercato Centrale Milano presenta al pubblico il “Muro della Gentilezza”, l’iniziativa promossa in collaborazione con Grandi Stazioni Retail a sostegno delle persone che si trovano in condizioni svantaggiate. Dalle 18.00 alle 20.00 il Mercato di via Sammartini, ubicato all’interno della Stazione Centrale, invita la cittadinanza a partecipare a un brindisi collettivo, portando capi di abbigliamento usati, ma in buone condizioni, per contribuire al progetto (mercatocentrale.it/milano).

Freddo a Milano, il numero utile

02.88.44.76.46

Centralino del Piano Freddo del Comune di Milano

Freddo a Milano, le cifre

2021

I senzatetto di Milano

1001

Persone che vivono in strada a Milano

1020

Persone accolte nelle strutture notturne

0,95%

Della popolazione totale

80%

Sono uomini

Fonte: Fondazione Debenedetti

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