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29. 04. 2024 08:20

Liceo Virgilio occupato, scatta la protesta: «Siamo abbandonati, ora il modello di scuola alternativo»

Gli studenti del Liceo Virgilio hanno preso una decisione audace e significativa

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Gli studenti del Liceo Virgilio hanno preso una decisione audace e significativa: occupare la propria scuola per protestare contro una serie di problemi che affliggono non solo l’istituto, ma anche la comunità circostante. La loro azione non solo cattura l’attenzione, ma solleva importanti questioni che riguardano sia la qualità dell’istruzione che il benessere della città di Milano.

 

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Liceo Virgilio, l’occupazione

La denuncia delle infrastrutture scolastiche decadenti, con riscaldamenti malfunzionanti e altri problemi strutturali, mette in luce a loro dire un’incapacità delle autorità di risolvere problemi fondamentali che influenzano direttamente l’esperienza di apprendimento degli studenti.

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Liceo Virgilio, il post su Instagram

«Siamo le studentesse e gli studenti del liceo Virgilio Milano, e stiamo occupando per opporci al vigente sistema scolastico e proporne uno nuovo autogestito da noi studenti – si legge nel post su Instagram -. Questa decisione non la abbiamo presa per opporci alla presidenza della nostra scuola, ma principalmente per un malessere condiviso dall’intera componente studentesca verso le istituzioni».

«In questi giorni ci stiamo riappropriando dei NOSTRI spazi di apprendimento, per portare avanti un modello di scuola alternativo costruito a forma di studente. Da questo momento la scuola sarà la nostra casa e ce ne prenderemo cura in quanto tale, responsabilizzando tutti i nostri compagni e compagne a prendersi cura degli spazi in cui viviamo».

Liceo Virgilio, le motivazioni

«Nelle nostre scuole siamo abbandonati, con una percentuale di PIL investito nell’istruzione sempre decrescente anno dopo anno. Un futuro in cui la scuola è messa in secondo piano. Questo porta a problemi nelle infrastrutture : sotterranei allagati, buchi in muri e soffitti, porte e finestre rotte, riscaldamento e caldaia mal funzionanti. Tutti problemi che sono stati più volte segnalati ma mai risolti».

«L’unico interesse della scuola è dunque continuare a promuovere un ambiente opprimente e non stimolante per gli studenti, limitando (invece che stimolando) il pensiero critico individuale. Il sistema di insegnamento frontale che continua a essere proposto come principale nonché unico metodo possibile, rende l’apprendimento fondato su conoscenze esclusivamente nozionistiche uccidendo il dibattito e l’ascolto reciproco tra studenti e docenti».

«La repressione che stiamo vivendo è anche rappresentata dalle nuove riforme come quella sulle valutazioni condotta dal ministro Valditara, riforma che sradicato il valore educativo e di formazione del senso critico rimpiazzandola con un “pugno di ferro” orientato unicamente a penalizzare coloro che non riescono per qualsiasi ragione a vivere in serenità la propria vita scolastica».

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