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20. 05. 2024 21:56

L’influencer Luca Mastrangelo: «Non mi sento un eroe. A Milano troppa criminalità, possibile non si possa fare nulla?»

«Milano non è invivibile, ma per la criminalità bisogna fare qualcosa, perché questo andazzo non va bene»

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Luca Mastrangelo, influencer, non si definisce un eroe, ma in qualche modo lo è. Soprattutto per la signora a cui ha riportato il cellullare dopo aver rincorso e fermato il ladro che glielo aveva sfilato dalle mani.

Luca Mastrangeli in monopattino
Luca Mastrangeli in monopattino

Luca Mastrangelo, è consapevole di essere un “eroe”?
«Non mi sento un eroe, penso solo di aver fatto una buona azione civica».

Ci racconta cosa è successo?
«Ero in monopattino e stavo andando in ufficio come sempre, ero in via Plinio all’altezza dell’incrocio con via Morgagni quando ho sentito due signore che urlavano aiuto e una sedia che volava via, senza però colpire un uomo che correva, che ho capito immediatamente essere un ladro. Così mi sono messo ad inseguire con il monopattino per almeno 200 metri la persona che correva quasi più veloce di me».

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Poi?
«L’uomo ha iniziato a rallentare e così l’ho speronato con il monopattino all’altezza del civico 24 di via Eustachi dove aveva svoltato correndo. dopo averlo bloccato abbiamo avuto una colluttazione fino all’interno dell’androne del palazzo. Ho tentato di immobilizzarlo, fortunatamente sono arrivate altre due persone ad aiutarmi. Subito dopo sono arrivati i carabinieri che hanno arrestato il magrebino e io ho fatto un verbale e ho ridato il cellulare alla signora, che non finiva più di ringraziarmi e mi ha spiegato che il telefono le era stato sfilato dal ladro sul pullman durante una fermata. In sostanza, il bus si è fermato, l’uomo ha preso il cellullare e ha iniziato a correre».

E’ la prima volta che ti accade?
«No, a Forlì mi è capitato già due volte. Non so se sono fortunato o il contrario…».

In questi ultimi giorni sono accaduti a Milano due fatti gravi: uno alla stazione Centrale l’latro a Lambrate. Milano non sta diventando troppo violenta?
«Nel 2020 quando sono arrivato a Milano da Forlì dopo 15 giorni hanno chiuso tutto per il Covid. Quindi per i primi due anni ho vissuto la città davvero poco. Ma devo dire una cosa…».

Dica
«Da non milanese sento dire che Milano è invivibile. Io non credo sia invivibile, ma devo ammettere che c’è molta criminalità contro la quale bisogna fare qualcosa, perché questo andazzo non va bene. Mi sembra quasi che i milanesi non vogliano bene a Milano».

Cosa intende?
«Ad esempio quando imbrattano i monumenti. Oppure altre situazioni poco bene. Ad esempio la Centrale è un luogo dove c’è un altissimo tasso di criminalità e non da oggi. Però sembra quasi che sia impossibile fare qualcosa. Ci sono venditori abusivi e spacciatori che operano alla luce del giorno. Una stazione dovrebbe essere il biglietto da visita di una città. Nel caso di Milano sembra quasi che ormai ci si abbandoni al fatto che è così…».

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