Dalle critiche social piovute dopo le prime giornate di collaudo della ciclabile in corso Buenos Aires alle nuove opportunità “all’aperto” per i proprietari di bar, ristoranti e attività commerciali. Passando per il futuro stadio di San Siro. L’assessore all’Urbanistica e al Verde, Pierfrancesco Maran, in una livestory Instagram con Mi-Tomorrow si assume l’impegno: «Per l’allargamento degli spazi esterni risponderemo entro quindici giorni dalle domande che gli esercenti invieranno».
L’assessore Pierfrancesco Maran, si impegna a velocizzare le procedure: «Quindici giorni per il sì agli spazi esterni»
Assessore, vi aspettavate le critiche per il traffico in corso Buenos Aires?
«Penso che dovrebbe vergognarsi chi critica questa decisione, visto che stiamo uscendo da una pandemia, che ricordo essere una malattia causata da infezioni polmonari. Quindi, dobbiamo uscirne con un sistema che sia più sostenibile di quella di prima».
Avete comunque riscontrato delle difficoltà?
«Abbiamo delle difficoltà con i mezzi pubblici perché abbiamo disponibilità minori e ridotte rispetto a prima. È chiaro che dobbiamo cercare alternative: chi può non usare la macchina, lo faccia. L’incremento di ciclisti è altissimo in questo momento e tutte le città europee stanno programmando delle ciclabili di emergenza. È chiaro che ci sono alcune imprecisioni, certi incroci vanno rivisti: sono d’accordo».
Ritiene infondate queste critiche?
«La critica alla realizzazione della pista ciclabile è una scusa per dire che non si vuole la pista. Bisognerà lavorarci, hanno usato anche dei disabili per strumentalizzare e dire che certe cose non funzionano. Il tema di fondo è: risulta utile avere queste piste o è inutile? Se è inutile, la posizione è diversa dalla nostra. Proviamo a migliorare certi punti. Se non vanno bene le strisce si spostano di uno o due metri, le soluzioni si trovano. Non è un lavoro definitivo quindi si può ancora modificare».
Circolano tante foto da parte degli utenti…
«Esatto, in tanti si sono messi a fare foto. Un po’ più di serenità in questi giorni di ripresa farebbe bene a tutti. I dati degli ultimi giorni non sono indicativi, servirà monitorarli».
Non vi preoccupa settembre, quando si presume che la circolazione sarà ancora più intensa?
«Sicuramente oggi il traffico è ancora contenuto, dobbiamo cercare di spingere chiunque abbia la possibilità di evitare di prendere la macchina. Proviamo a fare scelte diverse, ma chi prende la macchina per fare due chilometri in questa situazione, è consapevole di fare un danno a tutti gli altri? L’auto va usata solo per andare lontano o per chi ha difficoltà motorie».
È possibile incrementare le ciclabili con una doppia corsia?
«Si può fare, sull’itinerario che abbiamo fatto può essere prevista. Ci sono punti critici, come ad esempio piazza Oberdan».
E i trasporti pubblici?
«Anche il trasporto pubblico ha gli stessi problemi. Per fare cinque fermate, è meglio muoversi a piedi piuttosto che occupare un posto che serve a chi arriva da fuori e sta tanto sui mezzi».
Com’è la situazione in centro?
«In centro non si va in macchina, in centro ci lavorano trecentomila persone, a fronte di diecimila posti auto. È da valutare quindi il costo anche degli stessi parcheggi, anche per questo è necessario lavorare su determinate alternative».
Più traffico significherà accelerare sulla riaccensione di Area B e Area C?
«Questo lo definisce il Sindaco, oggi il regime di traffico non è elevato. Al netto di qualche piccola congestione, siamo molto lontani dai numeri normali».
Anche su Area C ricevette parecchie critiche all’inizio…
«Abbiamo garantito ricchezza e prosperità al commercio milanese che non è mai stato ricco come negli ultimi sette anni. Da questo punto di vista, chi aveva sollevato polemica non aveva fatto un gesto lungimirante. Uno dei problemi riguardava corso Buenos Aires molto trafficata, questo aspetto è stato sistemato».
Una delle categorie infervorate è quella dei negozianti. Come la vede?
«Hanno dei problemi che non potevamo prevedere, abbiamo deliberato sul distanziamento dei tavolini. La gente è spaventata ad andare in giro. Sono circostanze che non dipendono da nessuno».
Per il futuro bisognerebbe pensare alla pedonalizzazione di corso Buenos Aires?
«A me non scandalizzerebbe. Sicuramente vanno allargati i marciapiedi e abbiamo in programma degli interventi».
Da oggi i titolari di bar, ristoranti e attività commerciali possono fare domanda al Comune per chiedere maggiore spazi esterni. Qual è il principio ispiratore di questa delibera?
«Questa è un’estate dove dovremo rischiare e fare le cose molto rapidamente, magari anche correggerle se risulteranno sbagliate. Cercheremo di autorizzare tutto ciò che ci sembra ragionevole, in modo tale da favorire i commercianti e i ristoranti».
Qual è l’opportunità concreta che offrite?
«La delibera dice che chi ha delle attività commerciali può gestire come meglio crede gli spazi su strada, con tavolini, sedie, etc. Per fare questo, non si paga la tassa di occupazione del suolo fino al 31 ottobre. Come Comune ci impegniamo per dare una risposta entro quindici giorni dalla domanda. Sarà tutto molto semplice».
Si potranno fare anche cose inusuali?
«Certo, anche un negozio potrà utilizzare spazi aperti, magari con qualche tavolino in prossimità dell’attività. Se non funziona, si può smontare. Vede, credo che il Covid-19 resti una grande difficoltà per tutti, ma ci possiamo guadagnare qualcosa di positivo».
C’è stata troppa burocrazia nella gestione degli aiuti a imprese e famiglie?
«Tanti cittadini e imprese ci hanno sbattuto la faccia. Noi ci siamo impegnati a dare risposte, lo faremo anche per le nuove proposte che ci arriveranno. Dipende ovviamente dalla mole delle stesse domande, ma ci stiamo attrezzando per procedure più semplici, lasciando quelle più complicate per una seconda fase. È un impegno che ci siamo presi e ci misureremo su quello».
A che punto siete invece per la riapertura dei giochi per i bambini nei parchi?
«Dobbiamo garantire la pulizia ogni giorno. Se fossimo un piccolo Comune, potremmo farcela. È un servizio complicato, ma affrontabile. Pubblicheremo in questi giorni delle direttive per fare un passo avanti in questo senso».
Eppure in questi tre mesi, il Comune ha continuato a lavorare per trovare la soluzione definitiva per San Siro. A che punto siamo?
«Abbiamo cercato di lavorare alla luce del sole. Inter e Milan hanno fatto passi avanti significativi, con l’idea di provare a rifunzionalizzare l’attuale Meazza. Ci sono ancora dei nodi da rivedere come quello sulle volumetrie, ma c’è la voglia di ripartire dagli investimenti».
Anche la Lega ora sembra più “morbida” sul tema?
«Abbiamo incontrato i gruppi di opposizione per illustrare le ultime novità. Speriamo possa essere stato utile, perché San Siro è un tema di tutta la città. La via maestra va trovata insieme».
La manutenzione del verde è ricominciata regolarmente?
«Invito tutti a segnalarci problemi attraverso il sito o i social del Comune. Abbiamo accumulato dei ritardi, ma oggi la situazione in città mi sembra accettabile. È la prima volta che lasciamo i parchi senza presenza umana per mesi: questa cosa ha consegnato dei fiori e un’erba che non siamo abituati a vedere».
Siamo vicini alla svolta sul “Pirellino”?
«A giorni uscirà il vincitore con la proposta migliore. Ci sarà una trasformazione dell’edificio».
In generale, la preoccupazione per la città riguarda la ripresa dei movimenti turistici…
«Siamo in una fase strana, con gennaio 2020 si è chiuso un ciclo storico per Milano. Abbiamo reso questa città uno dei posti più attrattivi d’Europa, ora dobbiamo fare le cose diversamente e gestire al meglio questa situazione».
In che modo?
«Siamo in balia di quello che accadrà, ma siamo i padroni del nostro destino. Abbiamo le capacità per fare cose nuove».
Da oggi via alle domande: come chiedere l’allargamento degli spazi esterni
Un’opportunità per bar, ristoranti e tutte le attività commerciali: ampliare le occupazioni di suolo pubblico. Di fatto, il provvedimento approvato dal Comune di Milano consente agli esercenti l’incremento dei relativi spazi esterni di occupazione, garantendo così il rispetto delle disposizioni sul distanziamento e sugli ingressi contingentati necessarie a prevenire la diffusione del Covid-19. Il testo prevede l’attuazione di una disciplina speciale e transitoria, in vigore fino al 31 ottobre, che renda più rapido e semplice l’iter autorizzativo per gli esercenti che vogliano richiedere l’occupazione di suolo su piazze, strade, aree a verde, marciapiedi, aree dedicate alla sosta e zone pedonali. E senza pagare la Cosap, la tassa di occupazione del suolo pubblico, sempre sino alla fine di ottobre.
Come fare. In particolare, le richieste per la posa di tavolini, ombrelloni, pedane ed analoghe strutture di carattere temporaneo rimovibili connesse all’esercizio dell’attività di somministrazione di cibi e bevande in bar, ristoranti, locali di intrattenimento e simili, nonché delle altre attività commerciali, potranno essere presentate in via telematica e saranno istruite ed autorizzate dall’Amministrazione comunale entro 15 giorni. Le istruzioni per l’allargamento degli spazi esterni sono disponibili sul sito comune.milano.it.
I requisiti. Per favorire lo sviluppo di progetti in aree in cui siano presenti più attività commerciali che necessitino di spazi, l’Amministrazione potrà prevedere pedonalizzazioni temporanee e concedere la posa di tavoli anche non in prossimità dell’esercizio commerciale. L’assegnazione di nuovi spazi esterni dovrà tenere conto sia delle concessioni esistenti che richiedono un ampliamento, sia delle nuove richieste, mantenendo un rapporto equilibrato. Le occupazioni dovranno in ogni caso garantire il regolare transito dei mezzi di sicurezza e di soccorso, un passaggio per i pedoni di almeno 2 metri di ampiezza e la mobilità e il passaggio di persone con disabilità motoria e relativi accompagnatori.
Controlli. L’Amministrazione provvederà a specifici monitoraggi e controlli per verificare il rispetto delle autorizzazioni rilasciate e convocherà specifiche conferenze di Servizi che vedano la partecipazione e collaborazione dei municipi.