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16. 04. 2024 22:37

Mensa scolastica da incubo, 680 euro all’anno per panini con bulloni e pollo crudo ai nostri figli

E' ormai scoppiato il caso legato alla mensa scolastica di Milano

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E’ ormai scoppiato il caso legato alla mensa scolastica di Milano. Il bullone trovato in un panino all’istituto Rinnovata Pizzigoni è stato purtroppo solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, oltre che l’episodio che è costato il posto al presidente di Milano Ristorazione, dimessosi sull’onda delle polemiche. Ma purtroppo non è tutto.

Mensa scolastica, il pollo freddo

Curiosamente lo stesso giorno (il 15 marzo) alla mensa scolastica dell’istituto Stoppani gli studenti hanno dovuto fare i conti con del pericolosissimo pollo crudo. La segnalazione è arrivata da un genitore volontario tra i ‘commissari della mensa’ che ha denunciato il tutto sottolineando come la carne non si staccava dall’osso. La fotografia del piatto, inviata a Milano Ristorazione, ha aperto il nuovo caso.

Mensa scolastica, le verifiche

L’azienda comunale, il giorno dopo, ha inviato alla mensa un responsabile per una verifica ma ovviamente tutto è filato liscio, stavolta. Il problema precedente è stato archiviato ma vista l’aria che tira non è da escludere che nei prossimi giorni emergano nuove lamentele legata a episodi più o meno gravi.

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bullone nel panino
bullone nel panino

Il bullone nella mensa scolastica

Per quanto riguarda il famoso bullone, Anna Scavuzzo, assessora all’istruzione nonché vice sindaca di Milano, ha spiegato in consiglio comunale che era compatibile con i macchinari del fornitore di pane che dopo due anni e milioni di panini almeno commestibili si è lasciato sfuggire questo clamoroso errore.

I costi della mensa scolastica

Certi episodi sono ovviamente una rarità ma la qualità del servizio fa ormai storcere più di un naso, con bambini e famiglie che oltre che della qualità del cibo spesso si lamentano del fatto che arrivi freddo e magari in quantità non adeguate. Va detto che la situazione è migliorata rispetto a qualche anno fa (alzi la mano chi si ricorda di una fetta di prosciutto cotto come secondo) ma il problema è che per 680 euro all’anno (anche se le famiglie in base al reddito possono ottenere degli sconti) sarebbe lecito aspettarsi di meglio.

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