Le Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026, un tempo annunciate come trionfo italiano, ora sembrano più un caos organizzativo che una celebrazione sportiva. La situazione attuale richiama alla mente la frammentazione delle trasmissioni calcistiche, ma a un livello ben più complesso e disordinato. La dispersione delle gare tra diverse sedi e regioni sta causando confusione e disappunto, non solo tra gli appassionati di sport ma anche nelle istituzioni locali.
Cortina: il cuore delle olimpiadi ridotto a osservatore
Cortina d’Ampezzo, una volta fulcro delle Olimpiadi, ora si ritrova marginalizzata. La decisione di non rifare la storica pista di bob per ragioni economiche e ambientali, trasferendo le relative competizioni in Svizzera, ha sollevato un polverone. In aggiunta, la mancanza di alcune gare chiave come lo skeleton, il fondo, l’hockey e il pattinaggio, riduce drasticamente il ruolo di Cortina nell’evento, limitandosi a ospitare solo il curling.
La dispersione delle gare: un dilemma per Milano Cortina 2026
Con la ricollocazione delle discese maschili in Valtellina, del fondo in Val di Fiemme, e altre gare distribuite tra Milano e l’Alto Adige, emerge un quadro di dispersione e frammentazione. Questo schema solleva interrogativi sulla gestione dell’evento e sulla sua effettiva capacità di promuovere il territorio originariamente designato come ospite principale.
Infrastrutture e investimenti: questioni aperte
L’assenza di una nuova pista di bob e la mancanza di progetti infrastrutturali significativi, come nuovi villaggi olimpici, gettano un’ombra sulle Olimpiadi. La Corte dei Conti esprime preoccupazioni sul rapporto tra il budget stanziato e gli obiettivi reali dell’evento, mentre le speranze di una crescita territoriale sembrano affievolirsi.
Tensioni regionali e amarezze politiche
Le dichiarazioni di Attilio Fontana, governatore della Lombardia, rispetto all’impossibilità di realizzare la pista di bob a Cortina, accentuano le tensioni regionali. La decisione di mantenere le gare assegnate alla Lombardia suscita delusione e frustrazione, riflettendo la complessità e i conflitti interni all’organizzazione dell’evento. Le Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026 si prospettano come un evento frammentato, segnato da controversie e ricollocazioni. Le aspettative di una grande celebrazione sportiva si scontrano con la realtà di un evento disperso tra molteplici sedi, con implicazioni che vanno oltre lo sport, toccando temi di sviluppo territoriale, investimenti e identità regionale.