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09. 05. 2024 19:17

Tasso di inquinamento: se nessuno vuole agire, allora che Milano diventi davvero come Nuova Delhi

L’allarme è lanciato: viviamo di meno e con una qualità peggiore

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La condizione di residenti in una città come Milano è a rischio a causa dell’elevato tasso di inquinamento. Questa notizia proviene dagli Stati Uniti ed è contenuta nell’ultimo Rapporto dell’Energy Policy Institute (Epic) dell’Università di Chicago, un documento estremamente severo sulle conseguenze delle emissioni nocive. 

Tasso di inquinamento dell’aria, dati allarmanti 

La qualità dell’aria nel mondo sta peggiorando, questo è il concetto principale. Il mondo non è omogeneo in ogni luogo, ma siamo testimoni e artefici di una continua decadenza. Gli studi sui cambiamenti climatici hanno il pregio di essere comparabili tra di loro, che usiamo per confrontare dati e metodologie, sperando sempre di trovare approcci di ricerca più efficaci. I nuovi dati su Milano non sono così sorprendenti, poiché la città occupa le prime posizioni nelle classifiche internazionali per l’inquinamento atmosferico da tre anni. Altri studi hanno confermato la scarsa qualità dell’aria anche durante la pandemia da Covid-19. Durante questo periodo, abbiamo registrato centinaia di morti premature, come segnalato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, mentre le organizzazioni ambientaliste chiedevano interventi radicali ed urgenti. 

Smog Inquinamento a Milano

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Tasso di inquinamento, il caso di Milano

Gli studiosi di Chicago fanno riferimento all’Italia anche per le condizioni generali nella pianura padana. Avvertono che dobbiamo ridurre i livelli di inquinamento da particolato «al fine di rispettare le linee guida dell’OMS». Le vecchie fabbriche che ancora operano come negli anni del boom economico, i laboratori artigianali, le aziende di trasporto, i condomini: se vogliamo evitare il pericolo, dobbiamo impegnarci seriamente. E diciamolo chiaramente: metropoli come Milano sono diventate veri inferni. 

La minaccia principale per la salute umana

Gli studiosi di Chicago sostengono che l’inquinamento atmosferico nel mondo rimane la minaccia principale per la salute umana. I governi dei paesi industrializzati si riuniscono regolarmente e riaffermano il loro impegno a ridurre le emissioni di CO2. Il problema è che, quando analizziamo i risultati, non emergono miglioramenti. Questi non possono essere ignorati, proprio perché gli studi sono ormai confrontabili tra di loro. L’allarme è evidente nella riduzione di 2-3 anni dell’aspettativa di vita media globale. Se amiamo la vita, dobbiamo avere paura, tenendo presente che le morti causate dallo smog sono comparabili a quelle dei fumatori incalliti.

Milano, ma non solo 

L’Epic di Chicago sta esagerando? Purtroppo no, come sottolinea anche Nunzio Ingiusto per Humane World Magazine, perché tre esempi confermano i dati pubblicati. Primo: in India e Pakistan, l’aspettativa di vita si è ridotta di cinque anni. Nuova Delhi è considerata “la città più inquinata del mondo”. Secondo: negli Stati Uniti, grazie a programmi adeguati, l’inquinamento è diminuito del 65% rispetto al 1970 e l’aspettativa di vita degli americani è aumentata di 1,4 anni. Terzo: la Cina continua ad utilizzare combustibili fossili ed è uno dei maggiori inquinatori del pianeta, tuttavia, dal 2014, ha attuato un programma ambientale che sta riducendo la mortalità legata alle cause ambientali. Tra est e ovest del pianeta, persistono notevoli disparità e i programmi per contrastare i cambiamenti climatici necessitano di fiducia, investimenti e, soprattutto, azioni concrete. Milano non può diventare come Nuova Delhi, ma è necessario agire. 

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