Ai tempi del coronavirus esistono anche storie con un lieto fine. È la storia del piccolo Davide (nome di fantasia), positivo al Covid-19 e operato al cervello a soli 8 mesi. Il palco di questo piccolo miracolo è stato il Policlinico di Milano.
La storia. Davide è nato con idrocefalo, ovvero con accumulo di liquido nel cervello molto pericoloso ed in grado di causare seri danni. Pochi mesi dopo la nascita era stato sottoposto all’applicazione di alcune valvole all’interno della scatola cranica, utili a ridurre i liquidi in eccesso e a preservare le funzioni del cervello.
Purtroppo ad inizio aprile la brutta notizia: le valvole non producono più gli esiti sperati. Bisogna intervenire d’urgenza, anche se lì fuori il coronavirus ha monopolizzato tutti gli ospedali. Così, i genitori di Davide non esitano a portarlo al pronto soccorso. Prima di intervenire però i dottori si devono accertare della condizioni di salute del piccolo. Sottoposto ad un tampone giunge un’altra brutta notizia: Davide è positivo al Covid-19.
L’equipe di eroi. I neurochirurghi che si occupano del delicato intervento sono Marco Locatelli e Giorgio Carrabba. Dopo una prima modifica alle valvole il drenaggio continua a non funzionare al meglio e diventa necessario un secondo intervento. Dopo due giorni finalmente il lieto fine: l’intervento riesce perfettamente regalando più che un sorriso ai genitori del piccolo Davide.
Un’operazione da guinnes. Una nota rivista scientifica, “The Lancet” ha definito il lavoro dei due neurochirurghi milanesi “un intervento da primato”: è il primo caso noto al mondo in cui un bambino così piccolo positivo al virus viene sottoposto ad un’operazione neurochirurgica.
«Un’ulteriore difficoltà per i neurochirurghi – ha raccontato Ezio Belleri, direttore generale della Fondazione Ircss – è stata portare a termine un’operazione molto delicata su un bambino così piccolo indossando tutti i dispositivi di protezione necessari». Infatti, per quanto necessarie, le protezioni risultano un ingombro non da poco e rendono i “chirurgici” movimenti col bisturi una vera e propria impresa. Tuttavia, come conferma lo stesso direttore generale, non c’è emergenza che tenga: «Per i pazienti che hanno bisogno di aiuto il Policlinico di Milano è sempre aperto, nonostante il coronavirus».