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28. 03. 2024 16:03

Perché si parla tanto di Corso Buenos Aires a Milano in questi giorni

Il destino della via dello shopping è legato al progetto di pedonalizzazione del corso

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Quale futuro per Corso Buenos Aires a Milano? Il destino della via dello shopping è tornato al centro delle polemiche politiche (e non solo) perché in questi giorni si è riacceso il dibattito sulla pedonalizzazione della via. Un confronto che vede scontrarsi fazioni molto diverse.

Il futuro di Corso Buenos Aires a Milano: le due posizioni

L’installazione di alcuni pilomat nel mese di marzo aveva fatto intendere che l’Amministrazione comunale fosse decisa nella pedonalizzazione della via: nelle settimane successive era arrivato il chiarimento del Comune. Ora si è tornati a parlare del tema perché l’Unione Artigiani chiede a Palazzo Marino di ripensare il piano di riqualificazione di Corso Buenos Aires con il coinvolgimento preventivo delle associazioni di categoria. Il commento è stato affidato ad un duro comunicato: «Questo progetto, se le anticipazioni saranno confermate, è da riscrivere: vanno considerate e rispettate le necessità degli artigiani, dei tassisti e dei loro clienti e delle tante micro e piccole imprese che operano lungo l’asse. Se non ci saranno più aree di sosta, come potranno operare i mezzi dei manutentori e dei fornitori? Buenos Aires non è solo media e grande distribuzione ma ci sono tantissime piccole attività storiche e monofamiliari che con questo ulteriore progetto rischiano, insieme al caro energia, il tracollo definitivo», scrivono gli esercenti.

Pista ciclabile di Corso Buenos Aires3

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Prosegue il comunicato dell’Unione Artigiani della Provincia di Milano: «Se queste sono le basi di partenza, il nostro parere è riassunto in una parola: un pasticcio che rischia di scontentare tutti. La giunta sta smontando la città pezzo dopo pezzo. Non abbiamo nulla contro la cosiddetta “mobilità dolce” ma così rischiamo di ritrovarci le strade occupate solo da bici e monopattini che sfrecciano senza regole. Il confronto con Palazzo Marino? Temiamo che fra qualche giorni ci troveremo davanti un progetto pronto senza un coinvolgimento preventivo. Siamo pronti a dare battaglia», conclude il comunicato. Da qui si riparte per il dibattito pubblico su corso Buenos Aires che si preannuncia ancora più aspro.

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