Nella prossima riunione del Cts si parlerà della possibile riduzione della durata della quarantena. Sul tema è internuto anche il prof. Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco.
Galli: «La storia rischia di ripetersi»
Il timore del professor Galli è di tornare a scenari già visti nei mesi più difficili della pandemia. «Rischiamo di dover di nuovo metter mano alla riconversione di alcuni reparti che dovrebbero fare altro. La storia rischia di ripetersi – ha dichiarato a Fanpage -. Di fronte a questo “disastro”, non bisogna fare nessuno sconto di quarantena a chi non ha la terza dose».
Sull’alto numero di tamponi effettuati il virologo è convinto che si stia seguendo la giusta strategia. «I test consentono di individuare infezioni che altrimenti non avremmo individuato – ha aggiunto -. Ma quando le infezioni sono veramente molte, anche se volessimo ipotizzare una minor capacità di indurre malattia grave con Omicron, più gente si infetta più persone finiscono nei reparti».
Galli inoltre sottolinea che difficilmente la variante Omicron possa sfuggire al tampone rapido. «Un tampone rapido per essere positivo deve trovare circa 500, 600mila unità virali in un millilitro di materiale esaminato – ha sottolineato – . Il tampone molecolare solo 100mila. Ciò può significare anche che quando rapido è negativo è possibile, ma non certo, che la persona sia ugualmente positiva con una carica virale così bassa da non infettare».
Per il virologo la soluzione resta una sola: «Vaccinare il più possibile»
