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26. 04. 2024 00:17

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Mutuo Soccorso Milano nasce dopo l’8 marzo 2020, quando la Lombardia ha chiuso le frontiere della regione per limitare la diffusione del COVID-19.

Un gruppo di persone, ancora senza etichetta, ha scelto di non rimanere indifferente alle moltissime richieste di aiuto che provenivano da ogni quartiere della città e si è attivato per far fronte a quei bisogni: è così che nasce Mutuo Soccorso Milano. Fanno parte della vita dell’associazione persone di ogni età e status sociale, che operano con Mutuo Soccorso Milano su iniziative cittadine, nazionali e anche su fronti internazionali.

Mutuo Soccorso Milano non si ferma mai

L’associazione nasce dall’esperienza della Brigata Lena Modotti, che riunisce il lavoro di oltre 400 volontarie e volontari: il nome Lena – Modotti proviene dall’unione dei nomi di due partigiane: Lena D’Ambrosio e Tina Modotti.

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Il principale compito della Brigata è tutt’oggi quello di portare spesa ad anziani e persone disabili e cassette alimentari alle famiglie  in difficoltà economica. È un’iniziativa nata durante l’emergenza da Covid nel marzo del 2020, quando tutta la regione era barricata in casa, ma continua tutt’oggi visto il grande numero di richieste di aiuto che Mutuo Soccorso Milano continua a ricevere.

Nel maggio dello stesso anno nasce Drago Verde, un progetto di sostegno per i senzatetto milanesi che opera nei quartieri di Lambrate, nella zona della stazione Centrale, di San Babila e della Martesana: i volontari consegnano pasti caldi, coperte, vestiti, kit igienico sanitari.

Mutuo Soccorso Milano porta avanti anche due diverse iniziative di respiro internazionale: da anni interviene nell’area della Striscia di Gaza, in Palestina, organizzando iniziative culturali, artistiche e sportive, rompendo l’isolamento imposto in quella sanguinante striscia di terra. Opera anche in Kurdistan, con iniziative di solidarietà e aiuti alla popolazione del Rojava, nel nord della Siria.

Mutuo Soccorso Milano non si ferma mai: nel marzo 2021, per il proprio compleanno, l’associazione ha organizzato un crowdfunding attraverso la piattaforma Produzioni dal basso per realizzare una “cucina mobile” per portare alimenti e assistenza medica ai senzatetto di Milano. L’obiettivo dell’iniziativa è arrivare ad un numero sempre maggiore di persone e con una maggiore costanza nell’assicurare il servizio.

«Durante le nostre uscite nelle aree di Stazione Centrale, Lambrate e San Babila il nostro scopo non è la mera assistenza, ma un impegno sociale e politico che possa creare delle relazioni sul lungo periodo – ha spiegato all’inizio della raccolta fondi Mutuo Soccorso Milano -. In questo senso il pasto caldo e la tisana rappresentano il primo passo per rompere le barriere».

Mutuo Soccorso Milano protesta per i senzatetto milanesi

piano freddo

La rottura delle barriere è una cifra stilistica di Mutuo Soccorso Milano dalla sua nascita. Lo scorso febbraio, in piazza Scala, i volontari sono scesi in piazza in difesa dei senzatetto milanesi, denunciando le condizioni di scarsissimo igiene dei dormitori allestiti dal comune.


Recentemente i volontari dell’associazione sono stati protagonisti della denuncia dello sgombero dei tunnel della stazione Centrale di Milano, avvenuta il 16 dicembre scorso.
Lo sgombero è stato effettuato dagli agenti della polizia locale, con l’intervento dei mezzi Amsa, che hanno gettato via le coperte, i materassi, quei pochissimi oggetti che i senzatetto possono possedere.

«La polizia locale si è presentata in forza, con almeno 40 agenti, quando il cielo era già scuro. Le persone dimoranti lì, principalmente transitanti in fuga dalle nostre guerre, non sono state allertate con neanche un giorno di anticipo» aveva denunciato Mutuo Soccorso Milano.

Le condizioni dei dormitori milanesi «sono una barzelletta, di quelle che non fanno ridere. Sono posti freddi, senza acqua calda, con letti pieni di cimici e liste d’attesa infinite – hanno fatto saper i volontari -. Ogni dormitorio ha una lista e chiamarli tutti ogni giorno, per scoprire se c’è posto è assolutamente disfunzionale per chi è in situazione di fragilità.

Dal Comune invece ribattono che far dormire le persone in mezzo alla strada è assai meno dignitoso delle sistemazioni che vengono offerte: si tratta di posti riscaldati, con letti, pasti caldi e docce per lavarsi e se hanno bisogno si possono lavare.

Diversamente dall’approccio assunto da altri referenti del comune, l’assessore al welfare e alla salute Lamberto Bertolé durante una piazza di protesta degli scorsi giorni contro lo sgombero, ha raggiunto i rappresentanti di Mutuo Soccorso Milano e promesso un tavolo pubblico per dialogare e affrontare il problema già a partire dai primi giorni di gennaio.

Mutuo Soccorso Milano ha dichiarato: «La nostra attenzione rimarrà altissima e faremo di tutto affinché vengano prese al più presto delle misure concrete, che affrontino il tema dell’assenza di un’abitazione come un problema strutturale dovuto alle disuguaglianze di questa città, e non come una situazione emergenziale».

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