I ristoratori tornano nuovamente in strada per protestare contro le misure restrittive imposte dal Dpcm e l’ormai imminente coprifuoco. Circa una cinquantina di esercenti si è ritrovato questo pomeriggio sotto palazzo Lombardia per chiedere alla politica di venire incontro al settore.
Sit-in. Tra i manifestanti anche Paolo Polli, il ristoratore già fautore della protesta sotto l’Arco della Pace ai tempi della fase 2. «Chiudere alle 23 e non alle 24 non ha senso – ha dichiarato il ristoratore – è solo un modo per non rimborsare i ristoratori, mentre dovrebbero fare ronde e controllare la movida, lasciando che l’economia vada avanti».
Alfredo Zini, ristoratore e cavaliere della Repubblica, ha dato appuntamento ai suoi colleghi giovedì in piazza San Babila per una nuova manifestazione. «Il coprifuoco alle 23 – ha detto Zini – è devastante, alle 22 dovremo mandare via i clienti, perdendo in sostanza il turno delle 21.30, con un’ulteriore riduzione di fatturato. Già con l’ultimo Dpcm sono arrivate una raffica di disdette, non possiamo mettere una famiglia di 8 persone che vive insieme in 2 tavoli diversi, e ora temiamo che il coprifuoco alle 23 abbia un ulteriore effetto psicologico deterrente».