Nelle ultime settimane il dibattito sulle riaperture è ruotato intorno al come e quando avrebbero riaperto i bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici. Tuttavia da domani riapriranno anche altre attività, che potremmo definire di “nicchia”: tra queste i negozi di dischi.
Riparte la musica. I negozi di dischi avrebbero potuto riaprire già lo scorso 4 maggio, ma come spesso accade in Italia, a causa di un cavillo burocratico, dovranno attendere l’imminente 18 maggio. Nonostante i gestori desiderassero essere equiparati alle librerie, la normativa li inserisce nella categoria “vendita al dettaglio”: a nulla sono valsi le numerose lettere della Fismed (Federazione italiana strumenti musicali e dischi) rivolte alla presidenza del Consiglio.
Da domani comunque gli amanti del vinile ritroveranno il proprio habitat naturale, anche se non potranno godere del negozio di dischi come da prassi. «Certo, i dubbi sulla riapertura non mancano – ammette uno dei soci di Metropolis, negozio storico a Milano – soprattutto perché si sta parlando di un mondo particolare. Una realtà come la nostra vive infatti sul rapporto personale e di fiducia con il cliente, costante negli anni. È una clientela unica: gli appassionati e i collezionisti di musica, gente che ama parlare, fare gruppo, restare pomeriggi interi all’interno del negozio. Difficile immaginare la stessa rilassatezza in tempi di distanziamento sociale e di ingressi scaglionati».
Nuove regole. Anche i negozi di dischi si adegueranno alle misure anti-Covid anticipate dalla conferenza delle Regioni: ingresso uno alla volta, distanziamento sociale, mascherine e prodotti igienizzanti. «Il locale è stato sanificato e pulito a fondo – racconta il proprietario di Serendeepty in zona Ticinese -.Le dimensioni, 85 metri quadrati e su due piani, consentiranno l’ingresso anche di tre clienti. Certo, bisognerà stare attenti alle distanze e rinunciare ad alcuni nostri oggetti, come le cuffie, fino a ieri disponibili per tutti nei punti ascolto: chi vorrà usare i nostri giradischi dovrà portare le cuffie da casa».