Un aiuto divino: in qualche modo ci sperano i contrari alla costruzione del nuovo stadio del Milan a San Donato Milanese. Il comitato ‘No stadio’ lo ha scritto sul proprio sito che un impianto sportivo di quel genere ricordando che l’area scelta, quella di San Francesco, è «a ridosso della storica abbazia di Chiaravalle». Dopo che il Milan ha perfezionato l’acquisto dei terreni, ai microfoni del TgR Lombardia il priore, padre Stefano Zanolini ha espresso l’augurio «che questo non stravolga il territorio non solo l’abbazia di Chiaravalle».
Nuovo stadio del Milan a San Donato, minaccia per l’abbazia?
Una delle ipotesi valutata dai ‘No stadio’ nei mesi scorsi è stata quella di un vincolo Unesco sull’abbazia di Chiaravalle e di Vibondione. Chiaravalle risale a prima del 1200, esattamente al 1135. Eretta per volontà di San Bernardo, si trova ora all’interno del parco agricolo Sud Milano e dal 1952 è tornata ad ospitare la comunità cistercense. Nella chiesa dell’Abbazia, l’1 gennaio 2003 sono stati celebrati i funerali di Giorgio Gaber, che qui si era anche sposato.
Cos’è l’abbazia di Chiaravalle
Nella struttura dei monaci, che hanno anche azienda agricola e bottega oltre a una biblioteca con preziosi manoscritti e incunaboli, è possibile confessarsi, assistere alla messa ma per i gruppi ecclesiali anche passare giornate di ritiro e preghiera. È anche allestita l’ospitalità notturna con la richiesta a chi viene di rispettare il clima monastico. E il clima monastico poco avrebbe, secondo i contrari allo stadio, ad avere con il tifo e il clima di uno stadio.
Il progetto del nuovo stadio del Milan a San Donato
Il progetto del Milan per il nuovo stadio prevede la realizzazione di un’arena sportiva da circa 70.000 posti, accompagnata da strutture annesse e complementari. La Giunta comunale di San Donato ha espresso l’intenzione di richiedere un Accordo di programma regionale per garantire che siano affrontate questioni importanti come infrastrutture, viabilità, trasporto pubblico e impatto ambientale. Inoltre, le valutazioni dovranno integrare i contributi che emergeranno dal percorso partecipativo con la cittadinanza.