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25. 04. 2024 21:51

Milano, il partito Gay chiede di sostituire il nome dei giardini Montanelli con quello di Raffaella Carrà

La proposta del candidato sindaco a Milano per il partito Gay: «Montanelli era un pedofilo»

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Mauro Festa, candidato sindaco a Milano per il Partito Gay, ha proposto di sostituire il nome dei giardini di Porta Venezia, dedicati al fondatore de Il Giornale Indro Montanelli, con quello di Raffaella Carrà, scomparsa due giorni fa.

Festa: «Montanelli era un pedofilo»

«Nel cuore della zona arcobaleno di Milano è necessario un simbolo riconoscibile per la comunità LGBT+ e che rappresenti un messaggio chiaro del Comune per veicolare ideali e principi che dice di sposare, ma, per ora, solo a parole – ha dichiarato il leader del Partito Gay -. Per questo, chiediamo che il parco attualmente dedicato a Indro Montanelli in Porta Venezia venga intitolato a un’icona d’inclusività, rispetto e libertà conosciuta in tutto il mondo: Raffaella Carrà».

Si riaccende così la polemica sulla figura di Indro Montanelli. Lo scorso anno la sua statua era stata imbrattata dai ragazzi del collettivo Lume, proprio per il passato fascista del giornalista e per aver preso in sposa durante il periodo in Etiopia una bambina di 12 anni.

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«Che il Comune di Milano dia lustro a un pedofilo, perché è di questo che si tratta, anche se non lo si dice mai apertamente, è semplicemente scandaloso – ha aggiunto Festa -. Il valore di Montanelli come giornalista sarà pure indiscusso, ma i suoi valori morali non possono e non devono essere taciuti e, anzi, premiati con riconoscimenti pubblici. La Carrà è invece un personaggio migliore perché Milano ha bisogno di simboli che richiamino valori di umanità, positività e inclusività: lei è stata in grado di unire “da Trieste in giù” tutti gli italiani, nel rispetto di tutte le differenze e minoranze».

 

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