«Non c’è un problema legato all’uso degli impianti d’aria condizionata, non c’è nessuna prova che i climatizzatori possano essere veicoli di trasmissione del coronavirus». Così Gaetano Settimo, coordinatore del gruppo di lavoro ambiente e qualità dell’aria Indoor dell’Istituto Superiore di Sanità, rassicura cittadini e imprese sull’uso degli impianti.
Cosa fare. Resta necessaria la pulizia di prese e filtri in materiale plastico con acqua e sapone o con una soluzione di alcol etilico con una percentuale minima del 70%. «La pulizia riduce la polverosità dell’aria, uno degli elementi che contribuiscono al peggioramento dello stato di salute», precisa l’esperto. Per quanto riguarda la frequenza, bisogna lavare i filtri almeno una volta al mese con un panno in microfibra. «Allo stato attuale delle conoscenze la trasmissione aerea non è riconosciuta per SARS-CoV-2», conclude Settimo.