Si accendono nuovi riflettori sulla triste vicenda del Pio Albergo Trivulzio. A muoversi questa volta nei confronti della dirigenza sanitaria sono stati due operatori, i quali attraverso i propri legali hanno inviato una richiesta di risarcimento danni per aver contratto il Covid-19 durante il servizio in struttura.
La lettera. In una delle due lettere si fa riferimento alla «mancata fornitura e consegna dei dispositivi di protezione individuali, all’ordine di non indossare mascherine di protezione e alla redarguizione da parte del personale direttivo nel caso gli operatori sanitari indossassero in autonomia mascherine portate da casa a tutela della salute degli ospiti e propria».
Proprio nella giornata di ieri durante una conferenza stampa l’avvocato Vinicio Nardo, legale del PAT, aveva dichiarato che «nessuno ha mai detto o messo per iscritto che non si dovevano usare le mascherine per non diffondere il panico».
Risarcimento. Da quanto è finora trapelato, la dirigenza del Trivulzio avrebbe risposto alle lettere presentate dai due operatori. In entrambi i casi, la direzione ha ritenuto opportuno aprire una pratica di risarcimento, demandandola ad una compagnia assicurativa. Il consenso al risarcimento parrebbe un’implicita ammissione delle negligenze avvenute in struttura e una smentita delle parole dell’avvocato Nardo.