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26. 04. 2024 23:02

Rfi ha già deciso: se nevica ci saranno meno treni (e i pendolari pregano)

Si prevede una possibile riduzione dei treni in circolazione e annunciata il giorno precedente la dichiarazione di allerta

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Prevenzione e controlli straordinari ma anche la possibilità di ridurre la circolazione dei treni in caso di allerta meteo: Rfi ha presentato ai tecnici in Regione Lombardia il piano neve e gelo per la stagione invernale 2022/2023. Spoiler: non ci sono buone notizie per i pendolari che – sole, pioggia o neve – devono arrivare al lavoro.

Piano neve e gelo 2022/2023: cosa prevede per i treni

Il punto di partenza di è stata l’analisi approfondita delle criticità gestite in seguito agli eventi meteorologici che hanno interessato la Lombardia negli anni scorsi, dove si è verificato fra l’altro con maggiore frequenza il gelicidio, cioè la trasformazione di pioggia in ghiaccio a contatto col suolo. Sono previsti controlli straordinari dello stato di funzionamento delle scaldiglie, la lubrificazione continua degli scambi, l’effettuazione di corse preventive ‘raschiaghiaccio’ su alcune linee o la lubrificazione delle linee di alimentazione elettrica con liquido antigelo.

treni

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Nello specifico il piano prevede anche una possibile riduzione dei treni in circolazione, preventivamente programmata in accordo con le Imprese Ferroviarie e annunciata il giorno precedente la dichiarazione di allerta. Si parla di una riduzione del servizio media pari al 30% in caso di allerta lieve, cioè gialla/arancione, che sale al 50% nei casi di allerta grave (arancione/rossa).

Piano neve e gelo 2022/2023: chi pensa ai pendolari, oltre ai treni?

Una domanda sorge spontanea: va benissimo il piano neve e gelo – finalmente si cerca di prevenire al posto di curare, ben venga – ma chi pensa ai pendolari? O meglio: oltre alla riduzione dei treni nei giorni in cui nevicherà, si sta prevedendo un piano alternativo per i pendolari che devono raggiungere ogni giorno il posto di lavoro? Bello il piano, ma serve anche una strategia alternativa che preveda l’utilizzo di autobus e mezzi in superfice alternativi ai treni per permettere ai pendolari di raggiungere le proprie destinazioni. Sennò il problema è sempre lo stesso: si fanno le cose a metà, in pieno stile italiano.

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