Anna Buffa e Fornelli a Spillo: «I miei corsi per cuccare»

anna buffa
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Insegnare a cucinare cercando di combinare anche i sentimenti: è l’attività di Anna Buffa che tre anni fa ha fondato “Fornelli a spillo”, un progetto che mette insieme cibo, socialità e la ricerca dell’anima gemella.

Come nasce Fornelli a spillo?

«Sono stati i miei amici a stimolarmi in quanto apprezzavano molto i miei piatti».

Hai avuto una formazione in ambito culinario?

«No, sono laureata in filologia slava, poi ho lavorato in una casa editrice in cui mi sono occupata prima di saggistica e poi di cucina».

Come ti definisci?

«Sono una food entertainer, organizzo corsi di cucina per analfabeti, per stranieri e per single».

Partiamo da quest’ultimo.

«Si chiama sexy food, si svolge con 10 persone, 5 uomini e 5 donne. Le persone vengono, io propongo le ricette e loro iniziano a conoscersi. Voglio precisare che si tratta di una cosa diversa dai social dinner».

Qual è la differenza?

«Nei social dinner c’è il cuoco, mentre nel sexy food sono loro che cucinano».

Quanto dura una serata?

«Tre, massino quattro ore, anche se spesso capita che non vogliano andare via».

Che tipo di cucina proponi?

«Dipende, può essere regionale nazionale o internazionale, anche sui vini si decide di volta in volta».

Si formano nuove coppie?

«Si, dopo le cene si incontrano, si frequentano, a volte si crea un rapporto di amicizia. E comunque questa non è non è un’agenzia matrimoniale, l’importante è fare incontrare le persone».

Qual è l’identikit di chi partecipa?

«Professionista con età che va dai 30 ai 45 anni».

Ci sono iniziative anche per i gay?

«Si, sto organizzando la cena anche per loro».

Come si passa dalla filologia ai corsi di cucina?

«E’ la passione che mi ha spinto, avevo bisogno di uno sfogo, forse ha contato anche la mia personalità: io sono fuoco ghiacciato, siciliana per parte di padre e polacca per parte di madre».

Nessuna nostalgia per lo studio?

«Un po’ si, tant’è che faccio ancora traduzioni».