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26. 04. 2024 10:14

La mail “inchioda” la Lombardia. Fontana: «Il governo sta provando a ribaltare le responsabilità»

Spuntano le mail tra Regione e Governo sui dati trasmessi: chi ha ragione?

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Un nuovo capitolo si aggiunge alla saga sugli errori di comunicazione dell’indice Rt da parte della Lombardia. Spuntano alcune mail rese pubbliche per la prima volta durante l’edizione di ieri sera del Tg 3.

Il primo allarme. I primi scambi tra Roma e Milano risalgono addirittura al 7 gennaio, quando i tecnici dell’Iss inviarono una mail al dipartimento del Welfare della Lombardia. Nel testo si segnalava che qualcosa non andave nei dati e venivano invitati i tecnici lombardi a controllare meglio i dati.

Tuttavia la lettera non ebbe effetti ed il 15 gennaio l’Rt  era di 1,4. Come da prassi, l’anteprima dell’Rt viene inviata alle Regioni il mercoledì proprio perchè facciano un controllo. «Non c’è stata alcuna contestazione in quei giorni — ha spiegato il direttore dell’Iss Brusaferro in un’intervista a Repubblica —. Nel monitoraggio di venerdì 15 è passato tutto senza problema».

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Atto II. La seconda mail incriminata è datata 19 gennaio, quando la Lombardia era già in zona rossa da alcuni giorni. Nella comunicazione , firmata dal Direttore Generale dell’Assessorato al Welfare, Marco Trivelli, si chiede di ricalcolare l’Rt alla luce di nuovi dati. In particolare «recependo le modifiche definite a livello tecnico relative al conteggio dei pazienti guariti e deceduti». In sostanza un’ammissione di colpa, in cui si conferma di aver calcolato come positivi i pazienti che presentavano sintomi, ma non avevano uno stato clinico definito.

Nonostante le nuove prove, Fontana non arretra di un passo. «La responsabilità è chiara – afferma in un’intervista al Corriere -. Noi abbiamo sollevato il caso e abbiamo riportato la regione in zona arancione. E il governo sta provando a ribaltare le responsabilità. Un’operazione che mi indigna. Forse è l’algoritmo che determina il colore delle zone a dimostrare limiti. Noi, come governatori, pensiamo che questo sia un argomento vivo e delicato che non possa essere affidato a un freddo algoritmo».

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