9.6 C
Milano
29. 04. 2024 06:30

Mercato Centrale, Davide Longoni: «Il commercio tiene viva la città»

Uno dei più apprezzati panettieri di Milano: «Il grave fatto che è accaduto è episodico, poteva accadere ovunque»

Più letti

«Frequento la Stazione Centrale tutti i giorni. Dopo l’accoltellamento ho parlato con tutti i miei dipendenti del Mercato Centrale, soprattutto con le ragazze che sono molto giovani. Ho chiesto loro se avessero delle inquietudini e nessuna mi ha espresso particolari preoccupazioni», dice Davide Longoni che al Mercato Centrale vende pane, dolci e pizze.

Mercato Centrale, parla lo chef Davide Longoni

Quindi secondo lei via Sammartini, lungo il Mercato Centrale, è una zona sicura?
«C’è sempre vita, quello non è un luogo abbandonato: ci sono gli autobus che arrivano da Malpensa, i taxi e le attività sono tutte aperte. Certo c’è del disagio, ci sono molti clochard e magari si viene importunati, ma la polizia è presente e si sente».

Lei, quindi, è soddisfatto dell’attività al Mercato Centrale?
«Sono molto felice. Credo che i presìdi commerciali siano una parte importante della strategia per mantenere vivo un ambiente. Quando le cler si abbassano e i locali spariscono cominciano i problemi».

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

Come in fondo a via Sammartini?
«Lì c’è un po’ più di disagio. Ci sono tante insegne chiuse e uno stato di abbandono generale».

Quindi lei come classificherebbe il grave episodio che è accaduto?
«Come un fatto episodico che può accadere ovunque. È importante ricordare che il commercio tiene viva la città».

E quello del Mercato Centrale tiene viva la zona di via Sammartini?
«Certo. E, onestamente, funziona bene. Io ha allargato la mia attività: ho portato la michetta, che ha debuttato in un Apecar all’ingresso della Stazione, all’interno del punto vendita. Siamo in crescita di fatturato e siamo passati da dieci a quindi persone. Non mento dicendo che il Mercato Centrale è attrattivo e che la gran parte della clientela non è quella in transito per arrivi e partenze. In molti vengono per la pausa pranzo e l’aperitivo».

E la sera?
«Ormai l’incasso è diviso quasi a metà e quello della sera sta diventando sempre più importante».

Lo chef La Mantia, che ha da poco sospeso l’attività del suo ristorante, ha detto che fuori dalla stazione Centrale, di notte, nessuno è al sicuro.
«Non so, non è il mio punto di vista».

In breve

FantaMunicipio #27: quanto ci fa bene l’associazionismo cittadino

Pranzi, musica, poesia, arte, intrattenimento, questionari, flash mob e murales: tutto all'insegna dell'associazionismo cittadino e delle comunità che popolano...