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28. 03. 2024 14:03

“Beccati”, la cultura hip hop entra in carcere: il progetto d’inclusione del Beccaria

Il progetto dell'associazione "232" porta all'interno del Beccaria i cantanti della cultura hip-hop: il racconto

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È stata trasmessa la sera dell’8 dicembre la prima intervista del progetto BECCATI di 232APS, con la quale il mondo della musica ha varcato la soglia del carcere. Si tratta di un ciclo di cinque videointerviste realizzate all’interno dell’Istituto Penale Minorile Cesare Beccaria di Milano, dove grandi nomi del panorama musicale italiano – protagonisti storici del rap italiano, artisti e autori di fama internazionale e giornalisti di settore – sono entrati per rispondere alle domande di giovani ristretti, in un progetto a sfondo culturale, ma soprattutto formativo.

È proprio dentro al Beccaria, durante i laboratori dell’associazione 232APS, che si sviluppa il format. I ragazzi ristretti sono responsabili delle interviste in tutti i loro aspetti: dalla stesura delle domande alla conduzione dell’intervista stessa all’interno del carcere, dall’organizzazione dei lavori alla realizzazione pratica.

Prima puntata con Grido e Dj Enzo

Ospiti della prima puntata Grido e Dj Enzo, due artisti apprezzatissimi del panorama musicale italiano, che hanno aperto la stagione in un’intervista doppia che ci accompagna in un viaggio alla scoperta della cultura Hip Hop.

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Il rapper e cantautore Grido, fratello minore del rapper J-Ax, è stato membro del gruppo musicale pop rap italiano Gemelli DiVersi fino al 2014. Il rapper Dj Enzo, nato come break dancer in San Babila negli anni ’80, si definisce oggi un Italian hip hop pioneer e ha dato una delle risposte che ha colpito di più i ragazzi del Beccaria: «Ho chiamato il mio singolo “Warriors” perchè è dedicato a tutti quei ragazzi che nella vita devono lottare per ottenere ogni singolo centimetro: quelli per me sono i veri guerrieri».

Quello che colpisce chi ascolta l’intervista, invece, è l’emozione che i ragazzi sono riusciti a provocare negli artisti con le loro domande e che è passata in maniera molto forte come messaggio positivo: il potere dell’impegno nella musica, del rap, dell’hip hop nel trascinarti fuori dai “casini”.

Un progetto nato da un’idea dell’Associazione “232”

L’associazione di promozione sociale 232 nasce nel 2019 con l’obiettivo di promuovere percorsi artistici ed educativi rivolti a minori e giovani adulti attraverso il canale della musica Rap.

L’equipe di lavoro composta da educatrici ed educatori, psicologi, pedagogisti e l’esperienza maturata attraverso i nostri laboratori nell’istituto penale per minori “Cesare Beccaria”, nella casa circondariale “San Vittore”, nelle comunità penali, Kayros e Le 3 fontane, nei progetti che si realizzano nelle scuole, ha permesso la costruzione di percorsi sempre più professionali, con un’attenzione particolare ai soggetti in difficoltà.

I laboratori Rap si fanno luogo per raccontare e raccontarsi, per riflettere e rielaborare, per incontrare l’altro, per affinare tecniche e pratiche di scrittura musicale. 232 è il numero interno del telefono presente nella sala di musica dell’IPM “C. Beccaria”, dove presi dalle rime, dalle note e dalla passione, ci dimentichiamo per qualche ora di essere in un carcere. Il telefono ci riporta alla realtà, dopo aver abitato uno spazio e un tempo sospesi e diventa occasione per rielaborare quanto è accaduto

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