Cioccolati Italiani: «Abbiamo chiuso per senso di responsabilità»

Ferrieri (Cioccolati Italiani): «Ci chiedevano di non creare allarmismo, ecco perché rimanevamo aperti»

cioccolati italiani
Vincenzo Ferrieri, Ceo di Cioccolati Italiani

Un gesto di solidarietà e la richiesta di misure più forti contro il virus, modello Wuhan. E’ la posizione dell’Unione dei Brand della Ristorazione Italiana, che comprende 100 aziende del food retail: a Mi-Tomorrow spiega il perché Vincenzo Ferrieri, Ceo di Cioccolati Italiani.

 

Quando è nata l’Unione dei Brand della Ristorazione Italiana?
«Il giorno dopo lo scoppio del primo focolaio».

Allora non c’era la situazione d’emergenza come quella di oggi.
«Avevamo capito subito che ci sarebbe stato un impatto importante sulle nostre attività».

Qual è la stata la prima decisione assunta?
«Allora le istituzioni ci chiedevano di non creare allarmismo, noi abbiamo deciso di stare aperti, nonostante qualcuno di noi volesse chiudere, e di svolgere attività sociale».

Qual è la vostra posizione oggi?
«Chiudere le attività è fondamentale per tutelare i nostri clienti e i nostri dipendenti».

Il decreto del governo offriva la possibilità di lavorare sino alle 18.00.
«Che senso ha questa misura? Se è pericoloso stare in giro lo è anche stare nei posti chiusi e affollati, non si può dire alla gente di restare a casa e poi tenere aperti i locali: per questo motivo le aziende che aderiscono all’Unione dei Brand hanno deciso di sospendere l’attività, mi auguro che il governo lo stabilisca per tutti».

E’ una decisione che riguarda Milano?
«Non solo, le nostre aziende hanno locali in tutto il territorio nazionale».

Vale anche per il delivery?
«No, continuiamo a farlo, nel rispetto delle norme igienico-santarie e con gli esercizi chiusi al pubblico».

Anche i ristoranti che hanno sospeso l’attività?
«Sì, il Prefetto ha detto che si può effettuare».

Come vive la categoria questo momento?
«Consapevole che stiamo attraversando un momento di emergenza e che la priorità è quella di contenere il virus. Dal punto di vista economico siamo tutti spaventati, ci troviamo a pagare affitti, stipendi senza contare sugli introiti: è necessario intervenire in fretta con la cassa integrazione, la moratoria dei mutui, l’F24 ma ancora dal governo non abbiamo visto nulla».

Quanto potete reggere?
«Non più di 60 giorni, a patto che non ci sia una situazione di indebitamento».

In un momento così delicato siete riusciti pensare alla solidarietà.
«Abbiamo voluto dare un nostro contributo. In 24 ore abbiamo raccolto 100 mila euro con un gruppo Whatsapp che abbiamo devoluto alla Croce Rossa, all’Anpas e all’ospedale Sacco».

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Vincenzo Ferrieri, Ceo di Cioccolati Italiani