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19. 04. 2024 09:01

Milano in bicicletta, cosa manca in città? Fiorillo: «Gli automobilisti non sanno condividere la strada»

La founder di uno degli account più seguiti su Instagram: «La città che vorrei è con strade dove si possa pedalare in sicurezza»

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«Le ciclabili devono essere progettate e realizzate con un senso, ma la sicurezza non viene solo da lì». Parola di Ilaria Fiorillo, una che di piste ciclabili per le vie della città ne sa parecchio. Perché lei è Milano in bicicletta, uno degli account più seguiti soprattutto su Instagram dai giovani, dove Ilaria dispensa consigli, segnala, dialoga con i suoi oltre 27mila seguaci: «Le piste ciclabili devono essere ben fatte e collegate tra di loro e soprattutto gli spazi destinati alle biciclette vanno rispettati».

Ilaria Fiorillo, per tutti Milano in bicicletta: «La città che vorrei è con strade dove si possa pedalare in sicurezza»

Cosa intende?
«Ad esempio le ciclabili senza cordolo, quelle in segnaletica orizzontale come quella presente in viale Monza, ad oggi non sono sicure perché vengono utilizzate come parcheggi dagli automobilisti».

Colpa loro, quindi?
«Fare una distinzione tra automobilisti e ciclisti è un errore in partenza e genera conflitto».

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Ma è anche difficile convivere, non trova?
«Si tratta di persone che scelgono mezzi diversi per muoversi in città e dovrebbero avere la stessa libertà di spostarsi in sicurezza, al di là del mezzo».

Quindi, qual è il problema?
«Le persone alla guida delle auto non sono pronte a condividere la strada; è questo il grosso problema. Poi a Milano ci sono davvero troppe macchine, ferme e in movimento, guidate distrattamente e spesso a velocità troppo elevate».

E della ciclabile di Corso Buenos Aires, cosa ne pensa?
«Posso dire è che da quando esiste il numero di persone che la utilizza è cresciuto moltissimo; e lo dicono i dati. Quindi è un bene che ci sia».

Il nuovo progetto le piace?
«Ho letto che la ciclabile sarà completamente in sede protetta e che ci sarà l’eliminazione della sosta per le auto, sicuramente un passo avanti; staremo a vedere se e quando sarà pronta, sicuramente la proverò e ne parlerò sui social».

Le piace la sua città? È come la vorrebbe?
«La Milano in cui vorrei vivere va a 30 chilometri orari».

Quindi sposa l’idea e la vision del sindaco Beppe Sala e della sua Giunta
«Sì, ma deve essere anche una città pensata per le persone».

Ci faccia un esempio.
«Sogno che davanti a ogni scuola ci sia una strada scolastica; e strade che si condividono senza conflitti e dove si pedala in sicurezza».

Ma lei perché va in bici per le vie di una città come Milano?
«Io vado sempre in bici. Perché mi rende felice e mi aiuta a star bene; perché il mondo è più bello se lo scopri pedalando. E perché la bicicletta mi porta ovunque. Fermo restando che ho scelto di non possedere un’auto e di vivere ugualmente a Milano. Ecco, questo è il mio obiettivo, raccontare la mia città una pedalata alla volta».

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