Milano-milano.it ricolora la città: «Ad ogni quartiere un logo per scongiurare la fuga»

Francesca Mudanò e Marìka Mangafà ricolorano la città ispirandosi ai brand più amati: «Noi, espatriate con Milano nel cuore»

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«Il sabato sera della prima bozza di decreto, con quel fuggi-fuggi generale da Milano, eravamo a casa nostra e ci siamo sentite per capire la situazione. A Marìka è venuta l’idea di creare i loghi dei quartieri di Milano utilizzando brand famosi e legandoli allo slogan del movimento #iorestoqui. Vogliamo creare un momento di positività virtuale e rendere più leggero ogni istante nelle nostre case, all’interno del proprio quartiere».

 

Milano-milano.it, il progetto per ricolorare la città

Lei è Francesca Mudanò, la sua socia è Marìka Mangafà. La loro creatività, per passione e professione, le ha portate a dar vita a milano-milano.it, una sorta di Tuttocittà brandizzato nel quale chiunque può chiedere la personalizzazione grafica del quartiere del cuore. Sono già oltre quaranta. E la produzione non è certo destinata ad interrompersi.

Da zero a cento in pochi giorni. Come avete fatto?
Francesca: «Intanto abbiamo deciso di restare qui a Milano, un passo fondamentale. Da quel momento abbiamo pensato a qualche idea originale per aiutare e, perché no, gasare le persone che hanno scelto di non scendere al sud».

Marìka: «Siamo due artiste, Francesca è stata attuale nel rendere coinvolgente anche il copy. Siamo due espatriate, ma innamorate di Milano».

Da quanto tempo siete milanesi?
F.: «Da oltre quindici anni, quindi ci sentiamo milanesi a tutti gli effetti. Siamo residenti da tanti anni e lavoriamo qui. Milano è casa nostra».

M.: «Ci conosciamo dal 2006, abbiamo fatto già diversi progetti insieme. A volte questi richiedono un art o un copy, ma spesso è necessaria anche la coppia creativa. Noi siamo questo, sempre a Milano».

Vi aspettavate questo successo immediato?
F: «Assolutamente no, anche perché in tempo zero è impazzita la rete. Abbiamo creato una mail e abbiamo ricevuto più di cinquecento feedback».

M: «Non ci aspettavamo tutto questo, infatti siamo state molto disorganizzate. Manca proprio la struttura strategica, quindi la pagina su Facebook. Solitamente la facciamo per i nostri clienti. Questa volta abbiamo semplicemente pubblicato singolarmente i post ed è andata così. Siamo partite solo dai nostri profili, con decine di migliaia di interazioni e commenti. Tutto in 24 ore».

Ora come procedete?
M.:
«Stiamo facendo la lista dei quartieri più richiesti, nei prossimi giorni faremo i loghi. Venerdì ne abbiamo fatti 32, poi altri 4 di cui solo tre sono online. Sabato ne abbiamo fatti un’altra decina. In questo periodo siamo molto impegnate, abbiamo tante mail e altrettante persone che hanno deciso di abbracciare quest’iniziativa».

Cosa potete anticiparci?
M.: «I nuovi quartieri già online sono Sarpi e Calvairate. Ci è anche arrivata una bellissima proposta da Pozzoli’s Family, che ci hanno chiesto Portello».

F.: «Io, che sono l’addetta alla posta, posso dire che Portello è stato molto richiesto, abbiamo tanti fan da lì».

Ci sarà un post-quarantena, secondo voi?
F.: «Abbiamo tante idee in testa, ma ancora nulla di stabilito. Potrebbe coinvolgere tutta Italia, per dare coraggio a tante persone. Vogliamo attivare altri amici grafici, ma potrebbe anche finire così. Dobbiamo ancora stabilire l’orizzonte del progetto. Per ora siamo convinte di aver dato il nostro contributo, abbiamo fatto sorridere le persone e abbiamo organizzato qualcosa per distrarre tutti in un momento così particolare».

M.: «La cosa bella è che ricevi dei messaggi splendidi anche sui social. È bello ed emozionate. Ci siamo sentite più vicine in questo momento, anche se ognuna da casa sua».

Vi ha contattato qualche azienda per progettare qualcosa insieme?
F.: «Dalla direzione di Netflix ci hanno ringraziato. Abbiamo tanti contatti, il nostro non è un progetto a fini commerciali. Teniamo semplicemente al fatto che quest’iniziativa raggiunga il maggior numero di persone».

Milano-milano.it, l’appello

«Tablet connessi per gli ospedali»

«Noi siamo fortunate. Restiamo qui nelle nostre case con tutti i nostri comfort e, tra una call e l’altra, riusciamo a sentirci vicine a tutti i nostri amici e familiari. Una di queste call è stata con una nostra amica, dottoressa all’Ospedale Manzoni di Lecco.

Ci ha raccontato che a molti pazienti gravi, ricoverati in isolamento per il Covid19, spesso mancano i device e la connessione per poter parlare con le loro famiglie. Spesso sono persone anziane che purtroppo non ce la fanno e non hanno l’occasione nemmeno di dire addio.

Questa situazione non è limitata solo all’ospedale di Lecco, ovviamente. Ecco perché, cavalcando l’onda di tutte le creatività sui loghi di questi giorni, abbiamo deciso di lanciare #iononrestosolo.

Chiediamo alle compagnie telefoniche di tablet connessi gli ospedali per permettere a tutti di sentirsi vicini alle persone che amano e, insieme al virus, sconfiggere anche la solitudine».

Marìka Mangafà
Francesca Mudanò

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