È una vera e propria giungla urbana, i monopattini a Milano sono davvero diventati tanti e, tra noleggio e possessori privati, hanno invaso la città. Servirebbe una limitazione, un freno alla diffusione degli stessi: perché a risentirne è la mobilità stessa e la circolazione sulle strade urbane. Se da una parte il servizio del monopattino a Milano era stato visto inizialmente come un toccasana, un modo per smaltire un po’ il traffico congestionato, nell’ultimo periodo è invece divenuto un mezzo assai pericoloso che, paradossalmente, ha dato vita all’effetto contrario.
Come si affittano i monopattini a Milano
Anche perché il loro utilizzo è davvero semplice. I monopattini a Milano, per quanto concerne quelli in sharing, si usano in modo assai facile: come funziona? Si scarica un’applicazione sul proprio smartphone, disponibile sia per Android che per iOS, ci si iscrive e si inserisce i dati della propria carta di credito, che è un passaggio obbligatorio per il noleggio dei monopattini a Milano. Un percorso talmente semplice che può farlo chiunque, anche chi non ha una patente di guida per auto o mezzi superiori. E che, magari, non conosce nel modo esatto il codice della strada.
![legge sui monopattini elettrici](https://www.mitomorrow.it/wp-content/uploads/2020/06/monopattino-bird.jpg)
Quanti monopattini ci sono per le strade di Milano
Il Comune di Milano, attraverso un avviso pubblico lanciato nel 2019, aveva autorizzato inizialmente tre gestori: Bit Mobility, Helbiz e Wind Mobility. Ogni singolo operatore aveva a disposizione una flotta per girare per le strade di Milano pari a 750 mezzi; vale a dire, complessivamente, 2.250 mezzi. Con il Covid 19 e la sua pandemia, si è cercato di incentivare modalità alternative al trasporto pubblico locale e il Comune ha voluto intensificato la presenza di monopattini arrivando fino a 5.250 mezzi in sharing. Ad oggi risultano operativi i servizi offerti da Bird, Bit Mobility, Dott, Helbiz, Lime, Voi e Tier.
Cosa dice il codice della strada sui monopattini a Milano
I monopattini elettrici possono circolare su tutto il territorio comunale nelle strade con limite a 50 km/h, sulle strade extraurbane, sulle piste ciclabili sempre mantenendo una velocità massima di 25 km/h in carreggiata e di 6 km/h nelle aree pedonali. Non possono circolare sui marciapiedi, area dove invece li si vede spesso sfrecciare oltre che essere lasciati come parcheggio.
Come devono essere fatti i monopattini a noleggio
I monopattini che vengono utilizzati per il noleggio vengono verificati da parte della Polizia locale affinché corrispondano alle caratteristiche richieste nel bando del comune. E quindi: omologazione, luci, numero identificativo e limitatori di velocità. Dovrebbero sostare unicamente negli stalli di sosta dedicati alle biciclette o a lato strada, il servizio deve essere disponibile 365 giorni all’anno e 24 ore su 24, con un call-center di pronto intervento.
La giungla selvaggia dei monopattini a Milano che nessuno sembra volere fermare
I numeri dei monopattini a Milano fanno capire come ormai questa sia diventata una vera e propria giungla urbana. E come, a dire il vero, nessuno sembra volerci mettere un limite, dal momento che continuano perennemente gli annunci di nuovi arrivi di aziende sul territorio. Anche perché i monopattini a Milano vanno a sommarsi alle auto private, alle biciclette private, ai monopattini privati e ai servizi di bike sharing e car sharing. L’ultimo arrivato, in questo campo, è il servizio Zity di Mobilize, che annuncia l’approdo in città di 450 Dacia Spring elettriche in condivisione da maggio. Servizio che si affianca a quelli già esistenti di Enjoy, ShareNow e via discorrendo, affiancati da quelli relativi allo scooter sharing dei vari Cityscot, Mimoto, ZigZag e GoVolt.
E i cittadini?
Una giungla selvaggia che nessuno sembra voler fermare, a discapito ovviamente dell’utente finale che, così facendo, si ritrova a dover coesistere con una serie di servizi utilizzati anche da persone che non sempre si dimostrano rispettose del prossimo.