È sicuro andare in bici a Milano? La domanda è diventata, tristemente, di grande attualità. Ne abbiamo parlato con Lavinia Basso, membro del consiglio direttivo di MassaMarmocchi, l’organizzazione di volontariato che da 10 anni aiuta i genitori ad accompagnare i figli a scuola in bicicletta e che nel 2019 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro dal Comune di Milano.
Sicurezza a Milano, il punto di vista di MassaMarmocchi
Alla luce dei recenti incidenti, come convincere un genitore ad accompagnare a scuola i bambini in bici?
«Spesso sono i bambini che chiedono ai genitori di andare a scuola in bici, perché vedono gli altri che si divertono con MassaMarmocchi. C’è preoccupazione, ma nessuna criticità, anche perché andando in massa ci si sente più sicuri: ci sono quelli che fanno cordone e fermano le macchine e anche i genitori che hanno meno dimestichezza con le due ruote si sentono sicuri».
Come funziona MassaMarmocchi?
«Prima di partire con un nuovo progetto in una scuola ci ritroviamo in un luogo prestabilito concordato coi genitori e decidiamo un percorso prima ipotizzato sulla carta e poi testato insieme, per verificare se ci siano criticità. Una volta approvato partiamo: davanti c’è un genitore o un volontario con una cassa sulla bici, mettiamo la musica che scelgono i bambini e pedaliamo verso la scuola, facendoci sentire, suonando i campanelli, attaccando dei palloncini alle bici. Quando arriviamo davanti a scuola tutti gli altri si chiedono “cos’è questa festa?”».
Com’è nata l’associazione?
«Dieci anni fa una mamma ciclista che abitava in viale Monza e voleva accompagnare i suoi bimbi a scuola in bici ha scritto ai ragazzi di critical mass per avere un supporto. Loro le sono andati in soccorso, da lì c’è stato un passaparola e non ci siamo più fermati».
In quante scuole siete presenti?
«Attualmente in dieci scuole, tutte primarie, alcune con due percorsi perché hanno un bacino d’utenza molto ampio: nella zona ovest ci sono la Rinnovata, Dante, Giusti e Gattamelata; a nord la Leonardo e la Clericetti; a sud Capponi e Gentilino sul Naviglio; a est la Montevelino e la Colletta. L’elenco è in aggiornamento, ma noi siamo pochi e sempre alla ricerca di volontari. Chi vuole può scrivere a info@massamarmocchi.it»
Oltre all’introduzione dell’obbligo del sensore per gli angoli bui dei camion e la messa in sicurezza di alcuni tratti di pista ciclabile, cosa dovrebbe fare il Comune per arginare il fenomeno degli incidenti in bici?
«La riduzione della velocità è la prima cosa: 30 chilometri all’ora reali, perché non basta il cartello, servono controlli. Colpire un ciclista o un pedone a 30 o a 50 all’ora fa la differenza tra la vita e la morte. Si potrebbero fare anche dei tavoli di lavoro con automobilisti, pedoni e ciclisti, per trovare soluzioni condivise».