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27. 04. 2024 19:16

La storia della Lambretta, simbolo del boom economico milanese: dalle origini a oggi

Il popolarissimo scooter affonda le sue radici nel 1933

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Simbolo del boom economico nel secondo dopoguerra, grande rivale della Vespa, nonché vera e propria istituzione meneghina: questo e molto altro è la Lambretta, la cui storia è legata da un doppio filo alle vicende della Milano dello scorso secolo e, in particolar modo, agli anni della ricostruzione e del successivo sviluppo della città. Oggi tutti noi conosciamo l’iconico scooter nato nella periferia milanese, sulle rive del fiume Lambro, a cui deve il nome. Il popolare motorino affonda le sue radici nel 1933. Fu però lanciato ufficialmente sul mercato nel 1947.

Lambretta: le origini e la nascita di un intramontabile classico

Tutto nacque da Ferdinando Innocenti, imprenditore italiano originario della Toscana, che negli anni ‘30 decise di spostare i propri affari a Milano. Chiaramente la scelta della città non fu casuale: in quel periodo il capoluogo lombardo si stava sviluppando più che mai e attirava non solo lavoratori e lavoratrici da altre parti d’Italia, ma anche imprenditori e industriali pronti ad investire in questo territorio.

Nel quartiere di Lambrate, Innocenti costruì una grande fabbrica di tubazioni d’acciaio, il settore in cui era specializzato. Nel corso della Seconda guerra mondiale poi, l’intero edificio venne bombardato e distrutto, così come accadde per molte altre case e strutture. Il cambiamento avvenne quando gli scontri terminarono e l’imprenditore pensò a come poter riconvertire la propria fabbrica.

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Lambretta,
Lambretta 125 del 1947 Design di Cesare Pallavicino (Fonte: Wikipedia)

Decise di guardare all’estero e, in particolare agli Stati Uniti che, proprio negli anni di conflitti bellici, avevano iniziato a mandare in Italia delle motorette militari che venivano utilizzate in diverse occasioni. Ferdinando Innocenti partì da qui. La grande intuizione che ebbe fu captare le nuove necessità di motorizzazione manifestate dalla popolazione negli anni dell’immediato dopoguerra.

Così, insieme ad una coppia di ingegneri aeronautici, Pier Luigi Torre e Cesare Pallavicino, si dedicò interamente alla produzione del rivoluzionario scooter. Nel 1947 poi, non appena fu pronto, venne lanciato ufficialmente sul mercato. A battezzarlo con il nome di Lambretta fu il pittore e artista pubblicitario Daniele Oppi. Da quel momento in poi le cose cambiarono per sempre nel settore dei motocicli (e non solo).

Le caratteristiche della Lambretta e la rivalità con la Vespa

Il nuovo e amatissimo scooter conquistò sin da subito la clientela milanese. Aveva un motore due tempi che funzionava con una miscela di olio e benzina, aveva le marce ed una cilindrata che variava dai 39 fino ai 198 centimetri cubi. Sul mercato divenne la principale rivale della Vespa, brevettata il 23 aprile del 1946 su progetto dell’ingegnere Corradino D’Ascanio e oggi sotto il marchio Piaggio.

Il nuovo comodo e agile mezzo prodotto a Lambrate presentava una struttura tubolare rigida sulla quale veniva assemblata tutta la carrozzeria. In un primo momento quest’ultima era totalmente scoperta e proprio tale caratteristica divenne un segno tipico di riconoscimento. I successivi modelli prodotti – nello specifico quelli usciti dal 1950 in poi – furono presentati in versione carenata, cioè coperta. La scelta fu ampiamente criticata dalla società Piaggio per la somiglianza con la Vespa.

Lambretta, il simbolo del boom economico milanese

In ogni caso, la Lambretta diventò un’istituzione milanese che riuscì subito ad arrivare anche in molte altre città. Lo scooter costruito sulle rive del fiume Lambro arrivò a rappresentare il boom economico vissuto a Milano e nel nostro Paese.

Logo Lambretta
Il logo della Lambretta (Fonte: Wikipedia)

Ad usarla e ad amarla erano soprattutto i ragazzi che, spesso e volentieri, preferivano spostarsi a bordo delle due ruote invece che in macchina. Da non dimenticare è inoltre il fatto che l’azienda dava lavoro a migliaia e migliaia di persone, contribuendo così a rendere Milano la città italiana con maggior forza attrattiva.

L’enorme successo ottenuto fece sì che per ben 25 anni il motorino venne costruito su licenza anche in Argentina, in Brasile, in Cile, in India e in Spagna. Poi le produzioni continuarono in India fino al 1994. Certo, in questi anni, mancarono momenti di crisi e problemi.

La Lambretta oggi

Oggi la Lambretta, nata presso gli stabilimenti della Innocenti con sede a Milano, nel quartiere Lambrate, è un oggetto da collezionisti. Rappresenta senza dubbio un’icona dell’Italia degli anni ’50 e ’60. Assieme alla Vespa – che resiste ancora fino ai giorni nostri (e oggi è disponibile anche in versione elettrica) – è un mezzo che sicuramente è passato alla storia e che ha significato tanto per la nostra città.

Nel Comune di Rodano, in provincia di Milano, si trova il Museo dello Scooter e della Lambretta, che contiene gli archivi originali che arrivano direttamente dalla fabbrica Innocenti, nonché i modelli più vecchi e i pezzi unici provenienti dall’estero.

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