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01. 05. 2024 08:04

Il viaggio di Gianluca Gotto: «Milanesi, imparate a distinguere fra caos e libertà»

Il guru dei consigli zen da 300mila seguaci su Instagram si racconta a MI-Tomorrow

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Ho messo una bussola in tasca, prima di partire per questo viaggio e incontrare Gianluca Gotto. Una bussola metaforica, s’intende, capace di intercettare tra gli sguardi – di chi ha partecipato qualche settimana fa al Visionari Festival al Circolo Magnolia di Milano – quello di chi è capace di riflettere e cogliere l’altro dedicandogli tempo e risposte vere. Oltre la retorica, oltre i cliché. Così ho stretto forte Gianluca Gotto, prima di tutto papà di Asia e compagno di Claudia. Poi, scrittore dalla penna capace di pizzicare l’anima.

Gianluca Gotto, racconta la sua filosofia di vita: «Abbiate il coraggio di cambiare»

Gianluca Gotto
Gianluca Gotto

Hai lasciato presto Torino, la tua città, per iniziare a vivere nel mondo. In questi giorni ti trovi in Italia, che cosa ci dici di Milano?
«A Milano sono molto legato, qui ho fatto la presentazione del mio primo libro. È un posto pieno di opportunità, ma in cui è fondamentale prendersi cura di sé stessi, è facile venire travolti. È importante capire, in una città come questa, la differenza tra libertà e caos. Il caos è quando viviamo senza regole. La libertà è quando riusciamo a vivere liberi all’interno di regole che noi stessi abbiamo stabilito. A Milano è molto difficile dettare le proprie regole, ma è fondamentale. Dobbiamo essere noi a guidare».

Hai detto che il tuo primo romanzo, che inizialmente hai autopubblicato, lo hai presentato proprio a Milano, la prima volta. Tra i tuoi cinque libri, ce n’è uno a cui sei più legato?
«Sicuramente e sempre il primo, Le coordinate della felicità. Ma sono molto legato anche a Succede sempre qualcosa di meraviglioso, l’ho scritto alla fine della mia depressione (tema centrale dell’ultimo libro, ndr.), è uno dei più letti e apprezzati».

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Tu hai capito quali sono le tue coordinate della felicità?
«La libertà, il viaggio, i libri e soprattutto l’amore. Nel tempo mi sono reso conto che se non c’è amore, non c’è nulla per cui valga la pena vivere. Parlo dell’amore buddhista, quello universale. È l’amore per noi stessi, per la vita, per la natura, per quello che ti avvolge ogni momento della vita».

Tanti giovani si sentono imprigionati in vite fatte di routine, orari, impegni che non li rispecchiano. Tu hai qualche consiglio per chi vuole cambiare?
«Ogni volta che ho avuto paura di cambiare, ho cercato di cogliere una paura più grande: quella di non cambiare.

E poi?
L’esercizio è questo: immaginarsi tra dieci anni senza aver messo in atto quel cambiamento. Quella visualizzazione spaventa al punto tale che la paura di cambiare diventa meno forte. La cosa peggiore che ci possa capitare nella vita è trovarci, un giorno, senza più tempo a disposizione e pensare: “quante cose avrei potuto fare se solo avessi avuto il coraggio”. Spero di andarmene da questa terra, un giorno, dicendo: ho fatto un sacco di errori, la mia vita è stata imperfetta, ma almeno non è stata uguale a quella degli altri».

CHI È 

Classe 1990, torinese, a vent’anni si trasferisce prima in Australia e poi in Canada. Gianluca Gotto è un nomade digitale, anche se a lui, per descrivere il suo lavoro, piace usare il termine “location independent”. Letteralmente: indipendente da una posizione. Amante della scrittura e dei viaggi, negli anni è riuscito a fare di queste sue passioni, il suo lavoro. Oggi vive, viaggiando. E lavora, viaggiando. Insieme alla sua famiglia: Claudia, la sua compagna e Asia, la sua bimba. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo romanzo, Le coordinate della felicità, a febbraio 2023 il suo quinto, Profondo come il mare, leggero come il cielo (Mondadori, Pagine 377, 19,50 euro), che ha venduto 300mila copie.

La scoperta del buddismo

Dopo aver contratto la dengue lo scrittore è entrato in contatto con la sua spiritualità

Profondo come il mare, leggero come il cielo è diverso dagli altri libri di Gianluca Gotto. Tra le righe e le parole non si trova un romanzo, come i precedenti, ma un manuale sul buddismo, da lui definito «non una religione, ma una pratica quotidiana». Un incontro, tra lui e questo stile di vita, avvenuto in un periodo in cui l’autore ha rivelato di aver perso la bussola verso la serenità. «La mia vita era perfetta nel 2019 – racconta Gotto a Mi-Tomorrow -. Avevo tutto ciò che avevo sognato. Poi un giorno a Bali una zanzara mi ha trasmesso la dengue. Mi hanno ricoverato in Thailandia e in quei giorni lì qualcosa si è rotto. Ho capito che, anche se tutto è perfettamente in equilibrio, non puoi controllare la tua vita. Può arrivare improvvisamente una zanzara, reale o metaforica, e far crollare tutto.

Quando mi hanno dimesso, ero guarito nel corpo, ma non nella mente. Mi sono reso conto di non essermi mai preso cura del mio mondo interno, della mia spiritualità. E in quei giorni ho incontrato un monaco buddhista. Non è stato un evento casuale, ma un incontro arrivato in risposta alla mia richiesta di aiuto. Buddha è considerato il primo psicologo della storia; aveva individuato otto aspetti della vita da monitorare e correggere, così da essere sempre equilibrio. I tre principali sono quelli che compongono il concetto di karma: i nostri pensieri, la nostra parola, la nostra azione».

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