L’assessore al Welfare, Giulio Galllera, ha scritto ieri una nota al Ministero della Salute chiedendo una revisione delle linee guida riguardanti i debolmente positivi, i quali sono ancora soggetti alla quarantena.
La lettera. «Siamo tutti concordi sull’importanza di garantire la sicurezza delle persone, nella certezza però di non infliggere misure sproporzionate – si legge nella nota inviata da Gallera -. Degli 8.947 soggetti ancora positivi al virus in tutto il territorio regionale, infatti ce ne sono circa duemila che hanno una carica virale molto bassa e che comunque sono costretti a stare ancora in isolamento, in virtù delle regole dettate dalle linee guida del Ministero della Salute, che considerano un soggetto guarito solo dopo la negatività di un doppio tampone eseguito a distanza di 24 ore».
Alla lettera Gallera ha allegato anche lo studio condotto su 280 soggetti dall’Irccs San Matteo di Pavia, in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna, l’ospedale civile di Piacenza, l’ospedale universitario “Le Scotte“ di Siena e il Policlinico di Milano. La ricerca aveva dimostrato come nei pazienti debolmente positivi le cariche virali fossero talmente basse che la possibilità di sopravvivenza del virus fosse appena del 3%.
«Questi prolungati periodi di isolamento – ha concluso Gallera – stanno generando situazioni in molti casi insostenibili e con risvolti psicologicamente negativi in soggetti fragili, come per esempio una bambina di 4 anni nel milanese per la quale abbiamo già interessato il Ministero della Salute».