Sono chiusi in casa ormai da quasi due mesi. Impossibilitati ad andare a scuola, o all’asilo, a giocare nei parchi, a incontrare i propri amichetti e a dedicarsi alle normali attività. I bambini italiani, bloccati dal lockdown dovuto all’emergenza coronavirus, sono fra i cittadini più a rischio dal punto di vista psicologico. Specie i più piccoli.
Un decalogo per bimbi felici
I sintomi del loro disagio sono agitazione, irritabilità e difficoltà di concentrazione. Tutti segnali di una frustrazione profonda, che i genitori si ritrovano a dover gestire, nonostante anche loro siano occupati fra lavoro e casa, o siano preoccupati per il futuro.
Per aiutare le famiglie ad affrontare nel migliore dei modi questo momento difficile, l’università Milano-Bicocca ha messo a punto un decalogo. Dieci consigli rivolti alle mamme e ai papà, grazie alla collaborazione di Cristina Riva-Crugnola, docente di Psicologia dinamica dell’ateneo lombardo. Ecco allora le dieci “regole” per vivere in armonia con i bambini nonostante il Covid-19.
Nuove abitudini
Cercare di creare delle nuove piccole routine. Fondamentale per i bambini è avere particolari momenti ai quali potersi attaccare, come minuscole ancore rassicuranti. Per esempio: «Ci alziamo, facciamo colazione, giochiamo…».
Video collegamenti
Incentivare e valorizzare i contatti sociali per attenuare l’isolamento. Per i più piccoli, questo può avvenire attraverso video collegamenti di saluto con le educatrici, per i più grandicelli anche attraverso videochiamate con i compagni o i parenti.
Pazienza
Mantenere la calma. Cercare di trasmettere serenità e tranquillità ai figli è importante in quanto i genitori sono i loro modelli di riferimento.
Meno tv
Attenzione all’esposizione ai mass media. Occorre assolutamente dare informazioni su cosa sta succedendo, ma in modo limitato e soprattutto selezionando le fonti con cura, anche rispetto alle diverse età.
Ascolto
Dare sempre ascolto alle emozioni dei bambini. Ricordarsi che stimolare i più piccoli con domande può sempre essere utile per capire le loro paure e quindi cercare di risolverle insieme.
Niente litigi
Mettere in pausa i conflitti familiari. Spegnere o affievolire il più possibile eventuali attriti fra i genitori preesistenti all’emergenza Covid. Questo non è il momento delle liti.
Positività
Rassicurare ed essere ottimisti sul futuro. Avere il più possibile un atteggiamento positivo: questa situazione di isolamento avrà una fine.
Sogni
Fantasticare e lasciare spazio alla fantasia. E’ utile più di quanto possa sembrare lasciarsi andare ai sogni e giocare insieme al “cosa faremo”.
Solidarietà
Stimolare i comportamenti altruistici. La chiusura e l’isolamento vanno rispettati perché sono utili per le persone più fragili, i nonni, i bambini malati.
Tempo insieme
Valorizzare la possibilità di condividere più tempo e attività insieme offerta dalla quarantena.
Bimbi felici? Metà dei genitori italiani in difficoltà con i figli
Per molte famiglie italiane l’emergenza coronavirus sta cambiando radicalmente abitudini e relazioni con i figli. Moltissimi italiani sono in difficoltà ha difficoltà nel gestire bambini e ragazzi in casa e così hanno cominciato a cedere su alcune regole.
A scoprirlo è un’indagine condotta dalla piattaforma MioDottore. Dallo studio è emerso che durante il lockdown quasi la metà delle mamme e dei papà (49 per cento) ha incontrato problematiche nella gestione unicamente casalinga dei propri figli.
In particolare, per oltre un italiano su dieci (14 per cento), lo scoglio maggiore è intrattenere e inventare attività che possano tener occupati i piccoli. Per evitare ulteriori tensioni date dalla convivenza forzata, il nove per cento degli adulti ha ceduto su regole abituali, chiudendo un occhio sulle ore spese davanti a tv, videogiochi o smartphone.
Nello specifico le mamme (72 per cento) che – forse complice l’aumento esponenziale di carichi e stress tra lavoro e impegni domestici – hanno fatto eccezioni sperando di preservare la serenità familiare.
Benché in percentuali più ridotte, ci sono anche genitori (tre per cento) – oltre un terzo dei papà (35 per cento) – che trovano complesso far fronte alle ansie dei propri figli, e che sono in difficoltà nel supportarli con i compiti e le attività di e-learning (due per cento).
Solo il 12 per cento delle famiglie vanta figli molto collaborativi che si sono adattati rivelandosi anche particolarmente creativi.