Marcello Tavio invoca il buon senso: «Previsioni impossibili, il coronavirus resiste anche al caldo»

L’infettivologo Marcello Tavio (Simit) invoca buon senso e rispetto delle direttive: «Sono assodate le origini cinesi e animali, ma le certezze purtroppo finiscono qui»

marcello tavio
marcello tavio

Attenzione alle prescrizioni mediche e tanta prudenza. Secondo Marcello Tavio, presidente di Simit, la società italiana di malattie infettive tropicali, per affrontare al meglio il coronavirus in questo periodo serve un’alleanza tra medicina e buonsenso perché non è possibile fare previsioni sulla durata dell’epidemia.

 

Marcello Tavio, intervista all’infettivologo

Partiamo dall’origine del virus.
«E’ certo che l’origine è in Cina, è certa anche l’origine animale: le certezze finiscono purtroppo qui».

Cosa non è chiaro?
«In che modo il virus è passato dall’animale all’uomo».

In che modo ci si accorge di avere contratto il virus?
«La sintomatologia è sovrapponibile a quella di una influenza, per cui non ha senso distinguerle, sotto questo punto di vista si possono confondere».

Questo è un aspetto critico, come lo si supera?
«Solo il test è in grado di dare una risposta».

E’ possibile fare il test da soli?
«No, bisogna andare in ospedale, tra l’altro in farmacia non ci sono i tamponi».

Quando è opportuno recarsi in ospedale?
«Bisogna che siano presenti due aspetti. In primo luogo l’entità dei sintomi, in secondo è importante il criterio epidemiologico, occorre cioè verificare se si è venuti in contatto con persone che provengono dalle due zone a rischio, ovvero la Lombardia e il Veneto».

Come avviene il contagio?
«Per contatto diretto tra una persona malata e una sana, allo stesso in cui avviene per il raffreddore o una influenza».

Indossare la mascherina protegge dal contagio?
«Non serve a niente a chi è sano».

Allora chi dovrebbe indossarla?
«Chi ha contratto il virus allo scopo di non diffondere il contagio».

In che modo si evita il contagio?
«Lavarsi in continuazione le mani, proteggere la bocca quando si tossisce: ha presente il decalogo del ministero della Salute?».

E’ sufficiente oppure bisogna seguire qualche altra indicazione?
«E’ sufficiente. Guardi, sono un medico e le seguo anch’io perché credo che siano misure utili».

Quando si va in giro è sempre bene tenersi a distanza dalle persone?
«Mantenere una distanza sociale, uno o due metri, è un criterio valido».

Indossare guanti può servire?
«No, come detto il problema è pulirsi in continuazione».

Ci sono persone che vanno in giro con sciarpe e copricapi: è un buon metodo?
«No, non serve».

A Milano i ristoranti subiscono cali anche del 50 per cento: è rischioso frequentarli?
«Io ci vado».

Anche prendere la metropolitana sembra un rischio.
«Io la prendo regolarmente, stesso discorso per i treni».

Anche il rifiuto di avere contatti con i cinesi è sbagliato?
«E’ una cosa del tutto infondata».

Oltre alla saliva il coronavirus si trasmette anche con il sangue?
«No, il sangue non c’entra».

A che punto è arrivata l’evoluzione dell’epidemia?
«In Cina pare che sia stato raggiunto e superato il picco dei casi, nel resto del mondo la situazione è differente».

E in Italia?
«Non abbiamo una situazione omogenea, ci sono due focolai, i casi sembrerebbero in diminuzione ma è presto per fare questi discorsi, stiamo parlando di una situazione che è emersa solo una settimana fa».

Eppure tra la gente la paura circola.
«Sì, purtroppo è così, lo vedo anche tra la gente che conosco».

Bisogna lavorare molto sulla comunicazione?
«E’ importante dare messaggi corretti, io come medico cerco di farlo sempre».

Il presidente della Regione Fontana, pur non essendo positivo, ha pubblicato la sua foto con la mascherina: cosa ne pensa?
«Non penso niente, bisognerebbe andare a parlare con chi lo ha consigliato».

Il Salone del Mobile, che attira in città 400mila persone, è stato rinviato a giugno: basterà a salvare la manifestazione?
«E’ una cosa che non si può dire con certezza, certo a giugno si spera che la situazione sia migliorata».

Alcuni esperti sostengono che con le temperature alte il virus avrebbe difficoltà a sopravvivere, è d’accordo?
«Veramente ha dimostrato di vivere benissimo a 37 gradi e di infettare le persone».

Quindi anche in un mese caldo, come giugno, il Salone del Mobile è a rischio?
«Purtroppo si, oggi non possiamo dire che a giugno ci saranno le condizioni per svolgere l’evento».

marcello tavio
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